Insulta e offende la polizia su Facebook: “Sbirri”, “Vi devono mangiare vivi”. Aquilano condannato: multa e risarcimento

Il post risale al 4 ottobre 2019 ed è stato scritto in relazione all'uccisione a Trieste di due due poliziotti, Stefano Rotta e Matteo Demenego, all'interno della questura. Aveva scritto su Facebook “sbirri” e “vi devono mangiare vivi”.
L’AQUILA. La corte d'Appello dell'Aquila ha confermato la condanna per diffamazione a mezzo stampa nei confronti dell'autore di un post, pubblicato su Facebook, che inveiva contro le forze dell'ordine. L'autore è stato condannato a 500 euro di multa oltre che a risarcire i sindacalisti che si erano costituiti parte civile nel processo. Un risarcimento quantificato in 2.000 euro più e le spese processuali per i due gradi di giudizio. Il post risale al 4 ottobre 2019 ed è stato scritto in relazione all'uccisione a Trieste di due due poliziotti, Stefano Rotta e Matteo Demenego, all'interno della questura. La persona condannata aveva scritto su Facebook delle frasi ingiuriose e volgari contro gli uomini in divisa, chiamati "sbirri", per concludere con "vi devono mangiare vivi".
La corte di Appello ha confermato la precedente condanna, riconoscendo la legittimazione del sindacato a tutelare il prestigio, l'onore e la reputazione degli appartenenti alla polizia e più in generale delle forze dell'ordine denigrati dalle offese contenute nel post, pubblicato proprio in quel tragico 4 ottobre 2019. La corte ha sancito anche che il termine utilizzato "sbirri" sia riconducibile a tutte le forze dell’ordine. I sindacati di polizia sono stati supportati dall'avvocato Giuseppe Scenna. "Non appena sarà liquidato il risarcimento, concludono Li Calzi e Marinelli, l'intera somma sarà devoluta alle famiglie dei nostri indimenticati colleghi Stefano Rotta e Matteo Demenego, i 'figli delle stelle' di cui onoriamo la memoria e l'impegno ogni giorno con il nostro lavoro".