Isolina, il dolore degli amici: «Tradita da false promesse»

L’AQUILA. La chiesa di San Pietro a Genzano di Sassa non ha contenuto tutti i familiari e gli amici di Isolina Scarsella, che l’hanno accompagnata a piedi lungo la salita che inizia dal cimitero. Un...

L’AQUILA. La chiesa di San Pietro a Genzano di Sassa non ha contenuto tutti i familiari e gli amici di Isolina Scarsella, che l’hanno accompagnata a piedi lungo la salita che inizia dal cimitero. Un viaggio struggente, una liturgia animata dai canti del coro, ispirati alla Resurrezione, poi le parole di conforto ai familiari pronunciate da don Samuel Ukeje Ikechukwue un finale amaro racchiuso nelle parole di Carlo Gizzi, amico e collega della giornalista scomparsa a 50 anni.

Al termine di un appassionato intervento, Gizzi ha collegato il decesso con «la situazione di stress psicofisico legata al lavoro, che ha determinato un progressivo deperimento che l’ha portata al malore che le è costato la vita». Gizzi, che apriva ogni puntata della trasmissione “Aquilani” di Laqtv proprio con una riflessione scritta da Isolina, ha accusato senza mezzi termini «coloro che le hanno sempre chiuso la porta in faccia e che le hanno sempre risposto che non potevano fare niente per regolarizzare la sua posizione. Lei, esempio di grazia, gentilezza e generosità, non ha mai piegato la schiena di fronte a nessuno mettendo sempre al primo posto il lettore e il suo diritto di essere informato in maniera completa. Per Isolina farei un titolo così: “Con le parole ha raccontato verità e persone, dalle persone ha ricevuto soltanto parole”». (e.n.)

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