L'Aquila, dieci studenti siriani “adottati” dall’Ateneo
L’Università capofila di un progetto per la mobilità. Coinvolti anche dottorandi e personale docente
L’AQUILA. Si chiama Assur, come il dio principale dell’Assiria e patrono della città omonima, la prima capitale del paese, il progetto europeo di cui è capofila l’Ateneo aquilano. Un progetto che ha finanziato la mobilita di 57 tra studenti laureandi, dottorandi e personale docente, dalla Siria verso le molte sedi universitarie partner. Ben dieci di loro stanno portando avanti il proprio percorso di studio e ricerca nel capoluogo abruzzese. La Siria, scenario di una delle più gravi crisi umanitarie del XXI secolo, sta soffrendo un’emergenza nel settore dell’istruzione superiore mai conosciuta a livello globale. L’Ue, sei anni fa, ha deciso di escludere la Siria da tutte le forme di cooperazione messe in atto negli anni precedenti per l’area euro-mediterranea nell’ambito della Convenzione di Barcellona. L’unica eccezione a questa drastica decisione fu il programma Erasmus Mundus.
«A causa dell’inizio della guerra e del peggioramento della situazione», ha spiegato Anna Tozzi, prorettrice delegata agli affari internazionali, «l’Università dell’Aquila ha ritenuto importante dare la possibilità ai ragazzi siriani di finire gli studi e prendere un titolo. Durante la preparazione del progetto l’Università di Aleppo è stata bombardata per la prima volta, a Homs si sono registrate perdite di vite umane, e con altre i contatti erano difficili per mancanza di elettricità o chiusura delle strutture. Siamo riusciti comunque a completare la proposta in tempo e il nostro progetto è stato uno dei due approvati, tra i tanti presentati. Ben 57 tra studenti e docenti stanno studiando e lavorando in una delle università europee partner. Di questi, 10 sono stati selezionati per proseguire i propri studi nell’Ateneo aquilano negli anni accademici 2015/2016 e 2016/2017». Dei dieci “aquilani” due sono bachelor (laurea triennale), 5 master (specialistica), uno è dottorando di ricerca e due sono post-doc. Studiano tutti materie scientifiche, principalmente Ingegneria, Matematica, Informatica e Fisica, e nessuno di loro ha per ora richiesto asilo in Italia. Il periodo di permanenza all’Aquila varia da 6 a 24 mesi, e ogni studente riceve circa mille euro al mese, come previsto da Erasmus Mundus. Alla presentazione dell’iniziativa hanno partecipato anche la rettrice Paola Inverardi e il dg Pietro Di Benedetto.
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