DECENNALE TERREMOTO
L'Aquila Grandi speranze su RaiUno: Marco Risi tra dolore e futuro / VIDEO
Il 6 aprile, Sky propone un documentario, domani lo speciale di La7. Giovedì va in onda "La zona rossa" su Nove. Guarda il backstage della serie tv
L'AQUILA. La serie tv L'Aquila _ Grandi Speranze, diretta da Marco Risi, che andrà in onda a partire dal 16 aprile su Rai1, in prima visione, alle ore 21.25 per sei prime serate. E ancora, un documentario di due ore, "L'Aquila. Una città italiana", che verrà proposto il 6 aprile, alle 21, su History (in esclusiva su Sky, al canale 407) e su Crime+Investigation (canale 119 di Sky). E il 4 aprile andrà in onda "La zona rossa - L'Aquila, 10 anni dopo", prodotto da Magnolia (Banijay Group) per Discovery Italia, in onda in prima tv assoluta il 4 aprile, alle 21.25, sul Nove.
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A dieci anni dal terremoto che colpì il capoluogo d'Abruzzo, si moltiplicano le iniziative editoriali, cinematografiche e televisive per ricordare quella che è stata una grande tragedia italiana. Nel cuore del Paese, una città ridotta in macerie: L'Aquila dopo il sisma. Un anno più tardi i suoi abitanti provano a riprendere in mano i fili delle loro vite spezzate, ognuno a modo suo: «L'Aquila grandi speranze» è la fiction Rai che racconta la ricostruzione della città in seguito al terribile terremoto del 6 aprile 2009. Sotto la regia di Marco Risi, si racconta come dopo un anno e mezzo dalla distruzione della città, un gruppo di giovani decide di ripartire da zero, riappropriandosi di una parte della zona rossa. Il centro storico, chiuso e inaccessibile fino a quel momento diventa un luogo da cui ricostruire la propria vita mattone dopo mattone. Gli adulti vivono ricordando e dimenticando proprio quel centro storico mentre i ragazzi vogliono vivere il presente e ricominciare. Una storia in cui si rispecchia una generazione che vive i problemi e anche i dolori «post sisma». Del cast fanno parte Giorgio Tirabassi, Donatella Finocchiaro, Valentina Lodovini, Luca Barbareschi, Francesca Inaudi, Enrico Ianniello e Carlotta Natoli. Insieme al loro un gruppo di giovanissimi. Le riprese sono state girate a Roma, e all'Aquila, dentro e fuori le mura della città. Da piazza San Pietro, dove il bar Rosy è stato mostrato come una luce tra i palazzi in corso di ricostruzione al Castello Cinquecentesco che ha fatto da cornice a molte riprese. Anche la zona Torrione è stata scelta per alcune riprese da Risi mentre Palazzo Centi, è diventato Palazzo della Prefettura. Le scene che hanno ricostruito gli avvenimenti della notte del 6 aprile sono state girate in via Roio e nei vicoli adiacenti pieni ancora una volta di polvere e macerie.
Il documentario, che va in onda sui canali Sky, si apre con il racconto della tensione dei giorni e delle ore precedenti al sisma delle ore 3.32. Da quel momento in poi si intrecciano le storie dei protagonisti: Tiziana, che in quella notte perse due figlie; Luigi, che da Rimini si recò nella città abruzzese dove la figlia era rimasta sepolta dalle macerie; Roberto, ex guardia forestale, chiamato per prestare soccorso alla popolazione; Vincenzo, medico chirurgo, impotente davanti a una catastrofe del genere; Antonietta, che perse il nipote, vittima del crollo della Casa dello Studente, la numerosa famiglia dei Fidanza. Nonostante la devastazione, la vita continuò e il post terremoto mise davanti agli abitanti dell'Aquila mille difficoltà e sfide. Il documentario si sofferma anche sulle iniziative prese dal governo: la creazione delle tendopoli e la realizzazione delle new town. Sempre attraverso le testimonianze dei protagonisti, affronta poi la questione dell'arduo processo di ricostruzione della città e si concentra sulle indagini e sui processi che hanno messo un punto sulle responsabilità penali dei crolli. Tiziana riesce a farsi forza e a convertire la disperazione in attivismo per la comunità; Francesco non perde occasione di trasformare la sua passione in un momento condivisione, realizzando una piccola arena dove proiettare le sue pellicole cinematografiche; i fratelli Fidanza, dopo la perdita dell'attività trentennale, riescono a risollevarsi economicamente, mettendo in piedi una ditta di traslochi. Alla fine, una nota di speranza: attraverso la testimonianza di Roberto Aloisio, fisico del Gssi (Gran Sasso science institute), si intravede il presente e il futuro dell'Aquila come polo scientifico all'avanguardia. Da un'idea di Martina Veltroni (che è anche produttrice esecutiva), il documentario vede come autore Carlo Altinier, mentre il regista è Giacomo Del Buono e il curatore è Alessandro Garramone. L'Aquila. Una città italiana è una produzione Fremantlemedia Italia e A+E Networks Italia, disponibile dal 6 aprile su Sky on demand.
A che punto è la ricostruzione? Che cosa è successo in questi 10 anni? Nell'anniversario del terremoto, Andrea Purgatori torna, con uno Speciale Atlantide in onda domani alle 21.15 su La7, sui luoghi del sisma per ripercorrere le tappe della tragedia e capire cosa abbiamo imparato e cosa resta da imparare dall'emergenza. Nel corso della puntata la testimonianza dell'ex sindaco Massimo Cialente. Il viaggio nella memoria continua poi con il film di Sabina Guzzanti «Draquila».La zona rossa - L'Aquila, 10 anni dopo, prodotto da Magnolia (Banijay Group) per Discovery Italia, in onda in prima tv assoluta il 4 aprile, alle 21.25, sul Nove, racconta cosa è rimasto di quei momenti terribili attraverso le storie di chi ha vissuto quella tragica notte. Nello spazio dedicato all'approfondimento "Nove racconta", lo speciale ripercorre le vicende di chi è stato soccorso, ma anche di chi ha subìto la perdita dei propri cari: dai momenti in cui gli aquilani sono scesi nelle strade del centro città per aiutare i propri concittadini intrappolati dalle macerie a quelli, terribili, in cui i parenti cercavano i propri congiunti; dagli interventi dei vigili del fuoco arrivati dalle città vicine alle fasi dei soccorsi e all'attivazione di una grande camera mortuaria nella caserma della guardia di finanza, in cui un gruppo di psicologi locali si trovava a offrire conforto ai parenti delle vittime. Nella zona rossa si rivivranno le drammatiche condizioni di chi ha lavorato all'ospedale mettendo in salvo i bambini nati prematuri e di chi è sopravvissuto al crollo della propria abitazione. Si approfondirà la storia dell'Aquila Rugby, che per il suo aiuto alla città è stata insignita dello Spirit of Rugby. Lo speciale sarà disponibile anche su Dplay (sul sito dplay.com - o scarica l'app su App Store o Google Play).