L'Aquila, la Corte d’Appello assolve il giudice che non voleva il crocifisso in tribunale
Il magistrato era accusato di non aver voluto celebrare processi per la presenza del crocifisso nelle aule del tribunale di Camerino. L’assoluzione è ottenuta con formula piena. In primo grado era stato condannato a un anno e due mesi
L’AQUILA. La Corte d’Appello, ribaltando la sentenza di condanna di primo grado, ha assolto «perché il fatto non sussiste» il giudice Luigi Tosti, accusato di essersi rifiutato di celebrare udienze nelle aule del tribunale di Camerino per la presenza di un crocifisso. L’accusa contestata era «omissione di atti d’ufficio». In primo grado era stato condannato a un anno e due mesi.
Nell’udienza di oggi Tosti, assistito dall’avvocato Dario Visconti, aveva ottenuto di essere processato in un’aula della Corte d’Appello priva di crocifisso. Questo gli è stato concesso in seguito all’accoglimento di un’istanza fatta dal suo legale, dopo un’ora di camera di consiglio.
La magistratura aquilana si occupa del caso Tosti in quanto i giudici del capoluogo di regione si occupano delle vicende riguardanti i loro colleghi che operano nelle Marche.
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