Il vice presidente del Csm Giovanni Legnini e l'attore Marco D'Amore al Festival della Partecipazione (foto Raniero Pizzi)

L'Aquila, «La pirateria sul web mina il sistema creativo del Paese»

L'intervento dell'attore Marco D'Amore di "Gomorra": ma tutti dovrebbero accedere alla cultura, anche gratuitamente. Il vice del Csm Legnini: lavoriamo per migliorare gli strumenti

L’AQUILA. «L'affermazione della rivoluzione digitale è un bene, non c'è alcun dubbio, ha prodotto e produce democratizzazione nell'accesso all'informazione e all'erogazione dei servizi: considerato che la nostra vita, per una parte non secondaria, si è trasferita sulla rete, anche le attività illecite si sono trasferite su di essa. L'ordinamento e l'apparato finalizzato a tutelare le norme di legge, i princìpi di legalità, non sono ancora sufficientemente attrezzati per corrispondere alle esigenze, appunto, di tutelare i diritti fondamentali se violati sul web».

La dichiarazione è del vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, intervenendo a un convegno sulla tutela del diritto d’autore nell’ambito del Festival della Partecipazione a L'Aquila, al palazzetto dei Nobili. Legnini ha ricordato di essere tornato da un'impegnativa missione in Cina con una delegazione del Csm nel corso della quale sono state avviate intese sul sistema giudiziario, il diritto d'autore ma anche la sicurezza alimentare. Egli ha poi fornito dati interessanti. Secondo uno studio molto accreditato il 35 per cento delle persone che commettono pirateria informatica non è consapevole di operare in modo illecito. E questo va a gravare, alla lunga, sull’industria. Di lì la consapevolezza di tutto il sistema giudiziario e investigativo, di dover trovare non facili rimedi che vadano di pari passo con il fenomeno. Si è anche soffermato, a margine del suo intervento, sulla ricostruzione. «Ogni volta che vengo all’Aquila», ha detto, «sono felice di vedere che i cantieri e le gru aumentano, che le attività procedono in modo spedito. Non che non ci siano problemi, sappiamo che ne sono, ma per fortuna quel processo avviato in Parlamento e al Governo alcuni anni fa, finalizzato a rendere costante le attività ricostruttive e finanziariamente dotate, in misura sufficiente, regolare nel tempo, sta andando avanti: L'Aquila deve essere totalmente ricostruita».

Tornando al dibattito ci sono altri spunti molto importanti. Il giornalista Gianluca Nicoletti ha evidenziato come all’inizio si era affermato il concetto «che nel web tutto quello possibile fosse anche lecito». E ha messo in evidenza, in tema di pirateria, come ci siano persone benestanti che girano con cellulari che costano centinaia di euro ma poi scaricano in modo illecito, per risparmiare pochi spiccioli, opere dell’ingegno facendo danni a tutti.
Per l’attore Marco D’Amore noto in quanto uno degli interpreti di “Gomorra”, «la creatività è un bene da preservare e coltivare, la pirateria è invece un danno a chi lavora in ambito creativo: guardare contenuti in modo illegale mina alle fondamenta l'organismo legato alla creatività e sottrae importanti risorse economiche che vanno a ripercuotersi sulla qualità del prodotto. Credo anche che sia necessaria una rivoluzione per garantire l'accesso alla cultura a tutti. Infine, ritengo che questo Paese abbia talvolta osteggiato la creatività. Ecco, io spero che in futuro nel mare della creatività ci siano più regole ma anche che chiunque sia spinto da un impulso creativo possa veleggiare tranquillo e non incontrare più dei pirati a ostacolare un modo legale di fare cultura.
La rettrice Paola Inverardi, che è un’informatica, ha affermato che la pirateria c’è sempre stata. «In passato», ha detto, «si fotocopiavano abusivamente i libri di testo. Prima era un fatto settoriale mentre ora la pirateria ha un volume economico immenso. Non credo che il problema si risolva con sanzioni o al richiamo etico, data la sua vastità su scala mondiale». Legnini, al riguardo, ha ribadito che ci vorrebbe un nuovo sistema economico per affrontare meglio il problema ma questo ancora non esiste. Un libero accesso forse dovrebbe arrivare su input degli stessi giganti del web, ma al momento non vi è nulla di questo. Per cui ha concluso che, al momento, non si può che agire a livello di tutela di certi diritti migliorando gli strumenti. Alla fine, tutti hanno condiviso la necessità di tutelare il genio della creatività. Il convegno è stato di breve durata ma, grazie al moderatore Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanza attiva, c’è stato spazio per tutti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA