L'Aquila, paziente salvato dall'infarto con un doppio intervento
A 65 anni era arrivato in ospedale in gravi condizioni, utilizzato un nuovo sistema di assistenza cardiaca
L'AQUILA. Arriva in ospedale con un infarto grave e in blocco cardiaco e viene salvato dall'équipe di cardiologia dell'ospedale dell'Aquila grazie un intervento complesso che si è articolato in due fasi. Il paziente è un uomo di 65 anni che nei giorni scorsi era arrivato in ospedale in gravi condizioni a causa di un infarto esteso del miocardio che ha coinvolto l'intero albero coronarico (discendente anteriore, coronaria destra, ramo principale del marginale e arteria circonflessa).
"Nella prima fase l'intervento, eseguito dal dottor Luca Antonini, responsabile dall'Emodinamica, coadiuvato dai medici Eleonora De Luca e Angelo Acitelli, ha permesso di agire sull'unica arteria ancora aperta e di ripristinare il parziale flusso sanguigno del cuore, stabilizzando così il paziente", si legge in una nota della Asl.
Nei giorni successivi a questa prima procedura ne è seguita una seconda, ancora più delicata, con l'ausilio di un nuovo sistema di assistenza cardiaca che, tramite una pompa inserita nel ventricolo sinistro, ha consentito di rivascolarizzare il cuore anche con il ricorso a numerose angioplastiche. "Il secondo intervento", riprende la Asl, " ha permesso di riattivare un circolo sanguigno normale, anche con l'applicazione di un sistema di stimolazione cardiaca".
Il caso presentava un alto grado di difficoltà soprattutto perché l'equipe medica, diretta dalla dottoressa Sabrina Cicogna, ha dovuto intervenire con l'operazione su un cuore che, visti i problemi che aveva, rischiava di fermarsi da un momento all'altro", viene sottolineato.
Il reparto di Cardiologia dell'Aquila effettua oltre 1.000 angioplastiche coronariche l'anno e, oltre ai pace-maker, applica i dispositivi necessari per migliorare la funzione di pompa del cuore. Nell'unità operativa vengono, inoltre, eseguite le diverse procedure, compresa l'ablazione, che garantiscono la sopravvivenza nei casi di aritmie cardiache. "Nell'assistenza territoriale vengono assicurate circa 50mila prestazioni grazie all'impegno e alla dedizione del personale", conclude la nota.