L'Aquila si candida capitale della cultura 2019, pronto un dossier per il governo

Si tratta di un documento di 190 pagine che sarà presto consegnato al Mibac Stefania Pezzopane ed Errico Centofanti: facciamo appello al sistema Abruzzo

L’AQUILA. Sarà presentato il 19 settembre direttamente al ministero per i beni e le attività culturali (Mibac) a Roma, il dossier per la candidatura dell'Aquila come Capitale europea della cultura 2019. Lo ha annunciato ieri la senatrice Stefania Pezzopane, durante una conferenza stampa a cui ha partecipato anche Errico Centofanti, coordinatore della candidatura. Il documento si compone di 190 pagine ed è scritto in italiano e in inglese. Il testo completo, tuttavia, sarà messo a disposizione da parte del Comune solo dal 20 settembre, quando è prevista la presentazione alla città del volume con il documento che contiene le risposte al questionario articolato in 38 sezioni. L'Aquila dovrà concorrere con altre città italiane, al momento candidate solo ufficiosamente, come Amalfi, Aosta, Bergamo, Brindisi, Carbonia, Caserta, Catanzaro, Lecce, Mantova, Matera, Palermo, Perugia, Pisa, Ravenna, Siena, Siracusa, Taranto, Torino, Urbino e Venezia. «Si tratta di una sfida molto dura» ha detto la Pezzopane. «Ma per noi quella della 2019 è una data importante: saranno passati 10 anni dal terremoto. Per le altre città, invece, il 2019 sarà un anno normale. Questa è una carta che vogliamo spendere. Per questo motivo facciamo appello a tutto il sistema Abruzzo. Speriamo di non trovare un clima diffidente, ma uno spirito comunitario. Vogliamo preparare per quella data una città diversa e accogliente. L'Italia e l'Europa con la candidatura dell'Aquila parleranno al mondo intero della ricostruzione di una città devastata dal terremoto, nel suo patrimonio artistico e culturale. Sarebbe una vittoria non solo per gli aquilani». Un'altra carta da giocare è il fatto che finora nessuna città italiana del centro-sud ha mai ricevuto il titolo: le capitali del passato del Bel paese sono state Firenze nel 1986, Bologna nel 2000 e Genova nel 2004. Nel 2019 i paesi tra cui verranno scelte le capitali europee della cultura saranno l'Italia e la Bulgaria. »Con questa candidatura pensiamo di fare una cosa importante non solo per la città ma per tutta la nazione» ha commentato Centofanti. «Il governo italiano potrebbe dimostrare così all'Europa di essere stato in grado di risolvere uno dei problemi maggiori del Paese: la ricostruzione del capoluogo abruzzese. Non possiamo dimenticare che molte città più note della nostra finora hanno lavorato sodo per arrivare a questa candidatura preparate. L'unica vera differenza tra noi e loro è la disponibilità di denaro: le altre città hanno finanziamenti da parte delle Regioni, noi abbiamo solo promesse almeno per il momento» Insomma, secondo Centofanti, L'Aquila non concorre solo per un titolo: «Possiamo vincere o meno. Se non vinciamo il problema sarà più grave di quello che potrebbe sembrare: significherà che l'Italia avrà deciso di trasformare il nostro centro storico in quello di una città fantasma». Per il 31 dicembre è stato stabilito il termine entro cui la giuria internazionale, rappresentata non solo dai membri italiani, ma da tutta Europa, incontrerà le delegazioni delle città candidate. La stessa giuria sceglierà le città ammesse alla fase finale entro il 31 marzo 2014. A quel punto il calendario di impegni per le città scelte sarà molto fitto: il 30 settembre 2014, infatti, è il termine entro cui la giuria internazionale incontrerà le delegazioni delle finaliste. Solo a dicembre 2014 sarà designata la città proposta per il conferimento del titolo.

Michela Corridore

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