L'Aquila, uccide l'ex moglie e il nuovo compagno Preso l'assassino. I parenti: ci vendicheremo/foto

Sparatoria nel parcheggio di un supermercato nella zona industriale di Bazzano. Arrestato l'assassino. I parenti della vittima minacciano vendetta

L’AQUILA. Duplice omicidio nel parcheggio di un supermercato "MD" nella zona industriale di Bazzano. Una esecuzione in piena regola innescata dalla gelosia. Un uomo ha ucciso a colpi di pistola l’ex moglie e il suo nuovo compagno. Sia le vittime, sia l’omicida sono albanesi. Il presunto assassino si chiama Kapllani Burhan, ha 48 anni ed è proprietario di una impresa di lavorazione marmi nell’aquilano. È in stato di fermo ed è stato interrogato nella caserma dei carabinieri di Paganica, frazione dell’Aquila. All’interrogatorio, condotto dal comandante provinciale dell’Arma, Guarino Savino, ha presenziato anche il pm dell’Aquila David Mancini. La vittima si chiamava Boshti Hrjeta, 36 anni, madre di 4 figli avuti con l'assassino. L’altra persona rimasta uccisa è Hana Shpetin.

La sparatoria nel parcheggio. Il duplice omicidio è avvenuto nel parcheggio del supermercato. Appena i due sono saliti su una Opel Zafira l'assassino si è avvicinato e ha sparato alla donna uccidendola con un colpo vicino all’orecchio. Il compagno a quel punto ha tentato la fuga, ma l’omicida dopo un primo colpo andato a vuoto lo ha colpito alla nuca. La dinamica successiva dei fatti non è ancora chiara ed è al vaglio dei carabinieri: la pistola, una calibro 22, è stata ritrovata in un fosso a 300 metri dal luogo del delitto, quindi l’omicida potrebbe essere scappato e poi fermato, mentre alcuni testimoni affermano si sia consegnato.

Il testimone: arrestato nel parcheggio. «C’era una Punto celeste con gli sportelli aperti, tre uomini con le pistole puntate, forse della Digos, mentre l’omicida era a terra e lo ammanettavano», è la testimonianza rilasciata da un testimone oculare del duplice omicidio avvenuto oggi all’Aquila. L’arresto è avvenuto poco dopo le 16.00. «Passavo di là con la mia auto ed ero incolonnato dietro a un autobus fermo. Ho visto una macchina dei carabinieri che veniva da Barisciano e stava entrando al centro commerciale, ha inchiodato e si è infilata nel piazzale del centro commerciale - prosegue il testimone - Aveva una giacca a vento a colori vivaci, non ha fatto resistenza. Si è buttato a terra, lo hanno ammanettato e portato via nell’auto civetta. Uno di loro cercava qualcosa sulla banchina della statale. Poi ho visto e le autoambulanze e le altre gazzelle del 112. Lui era corpulento, con carnagione scura e capelli neri».

I parenti della vittima minacciano vendetta. Il supermercato è stato subito chiuso. Le persone all'interno sono state prima identificate, poi interrogate e lasciate andare. Fuori si è radunata una piccola folla. Tra questi anche i fratelli della donna che, piangendo, minacciano vendetta in Albania contro la famiglia dell’omicida. Anche ai carabinieri avrebbero riferito che per loro "il fatto non è assolutamente risolto". Sul posto sono intervenuti i carabinieri, la polizia e due ambulanze.

©RIPRODUZIONE RISERVATA