L'Aquila, Vecchioni a torso nudo spiega la felicità / VIDEO
Il cantautore protagonista nell'aula magna di Scienze umane dell'ateneo in occasione dell'incontro conclusivo della terza edizione di "Gong-Oh!" ispirata alla celebre canzone di Paolo Conte
L'AQUILA. Fa un certo effetto vedere Roberto Vecchioni, 76 anni compiuti, salire a torso nudo su un tavolino dell'aula magna di Scienze umane dell'ateneo aquilano. Cantautore, scrittore, poeta e professore di latino e greco, da oltre trent’anni, nelle scuole superiori e poi nelle università, è stato protagonista dell'incontro conclusivo della terza edizione di "Gong-Oh!" la rassegna concepita sulla scia della celebre canzone di Paolo Conte. Una proposta artistica a cura dall’associazione “L’Idea di Cleves”, con la collaborazione del Club Tenco e con il premio Pigro, assegnato nel ricordo di Ivan Graziani.
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"La Geometria della felicità", questo il titolo della lezione, basata sul libro La vita che si ama (Einaudi), ma anche sull'ultimo concept album "L'Infinito" e su alcune sue canzoni che hanno fatto la storia della musica leggera italiana. Storie e aneddoti per guardare alla felicità non nell’intensità dell’attimo ma nella capacità di cogliere quel lampo e di continuare ad assaporarne il gusto. È nel sapere dove coglierla, stanarla e farla risuonare perché non si cristallizzi in un ricordo ma continui a vibrare.
Tanti i riferimenti mitologici e letterari, a partire dal mito di Prometeo, raccontato da Vecchioni senza maglia e canottiera per imitare la condizione di Prometeo, imprigionato da Zeus su una fredda montagna del Caucaso, legato a una colonna. Il povero Prometeo diventa così la vittima dell'aquila dello stesso Zeus, che si ciba della sua carne. Ogni giorno il rapace divora il fegato di Prometeo che il giorno dopo gli ricresce per diventare nuovamente cibo. (fab.i.)
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