L’ateneo apre una sede in centro
Università, oggi il rettore di Orio inaugura il dipartimento di Scienze umane all’ex San Salvatore
L’AQUILA. L’Università torna in centro storico. Dopo tre anni e mezzo dal terremoto del 2009, il polo umanistico dell’Ateneo aquilano si riappropria del cuore della città. Verrà inaugurato questa mattina il modernissimo edificio realizzato al posto dell’ala Est dell’ex ospedale San Salvatore, nella zona della fontana Luminosa, che dovrà sostituire gli storici palazzi Camponeschi e Carli, sedi delle facoltà di Lettere e Filosofia e di Scienze della formazione prima del sisma.
Ad aprire, alle 10, la cerimonia di inaugurazione del nuovo edificio, che ospiterà circa 3mila studenti del dipartimento di Scienze umane, sarà il rettore dell’Università aquilana Ferdinando di Orio, con un intervento dal titolo «Il polo umanistico dell'Università degli studi dell'Aquila nell'ex ospedale San Salvatore: una speranza per la ricostruzione del centro storico della città dell'Aquila».
All’intervento del rettore seguirà quello del professor Alfio Signorelli, attuale direttore del dipartimento di Scienze umane. La nuova struttura, frutto di un attento iter progettuale e lavorativo, vedrà poi evidenziata la sua caratterizzazione umanistica, dalla lettura magistrale dell'archeologo Giuliano Volpe, rettore dell'Università di Foggia e membro del Consiglio superiore dei beni culturali che affronterà il tema «Università, studi umanistici, territorio bene comune». Per l’occasione, ieri è stata emessa, da parte del Provveditorato alle opere pubbliche interregionale di Lazio e Abruzzo, anche una dichiarazione di agibilità della nuova sede del San Salvatore, ai fini della presa in consegna anticipata dell'opera. I lavori, infatti, sono terminati lo scorso 12 ottobre, mentre il collaudo è di ieri. Un documento che certifica che «l’occupazione e l’uso dell’opera è possibile nei limiti di sicurezza e senza inconvenienti» e che fuga le perplessità dagli studenti di Azione universitaria (espresse tramite i rappresentanti Luca Rocci e Claudio Vernarelli) che hanno parlato di «una cattedrale nel deserto, una sede non ancora disponibile per le attività didattiche e che non ha ancora tutte le agibilità necessarie per ospitare gli studenti regolarmente iscritti».
Polemiche sull’inaugurazione sono state sollevate anche dall'associazione culturale Hata Ciudad che rende noto che il cartellone «Cerchiamo il posto dove succedono le cose», programmato in concomitanza con l’apertura della nuova sede del dipartimento di Scienze umane, è stato cancellato: «A una settimana dalla data di inaugurazione», si spiega in una nota, «l'Università ha fatto retromarcia cambiando opinione e negando la possibilità di realizzare gli eventi già programmati nella propria sede». Intanto il professor Giancarlo Scoccia, prorettore alla programmazione edì attuazione della ricostruzione del patrimonio edilizio universitario, risponde al collega Pierluigi Beomonte Zobel che, con una lettera, attribuisce i «meriti» dell’operazione all’ex rettore Luigi Bignardi. «In realtà, la storia che riguarda la realizzazione della nuova sede», spiega Scoccia, «attraversa il mandato di due rettori: Bignardi ha sicuramente il merito di aver gestito una fase iniziale, anche complessa, di programmazione e di avvio della realizzazione dell'opera, e di Orio ha gestito tutta la realizzazione fino al completamento dell'opera stessa. Il tutto in una logica di normale avvicendamento. Nel corso del 2012 si è anche portato in approvazione un ulteriore impegno di spesa per l'Ateneo, di circa 1.066.000 di euro, per opere migliorative rispetto alle previsioni progettuali». (m.c.)
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