L’ultima confidenza di Orietta «Non voglio più essere schiava»

L’assassino avrebbe ceduto l’attività a un parente per negare ai figli anche il risarcimento dei danni Ieri pomeriggio si sono svolte le autopsie, forse domani il triste ritorno in Albania per i funerali

L’AQUILA. Sono state effettuate ieri pomeriggio le autopsie di Orietta Boshi e Shpetim Hana trucidati giovedì scorso dall’ex marito della donna nel parcheggio del supermercato Md a Bazzano. Già questa mattina la Procura dovrebbe rilasciare il nulla osta per la sepoltura. Orietta e Sheptin, se non ci saranno intoppi, saranno riportati in Albania nella giornata di domani, mercoledì.

Dall’autopsia non ci si attendeva nulla di particolare. La dinamica di quanto accaduto è stata ricostruita nei dettagli dagli investigatori. Orietta, che era seduta al posto di guida della sua auto, è stata colpita alla testa, appena dietro l’orecchio. Il fidanzato è stato ucciso con un colpo alla nuca da brevissima distanza.

Quello che adesso è necessario capire è da quanto tempo l’uomo aveva progettato l’omicidio. È ormai chiaro che la decisione non è stata presa all’ultimo momento. E a suffragare quella che è qualcosa di più di una ipotesi ogni giorno spuntano nuovi elementi. L’ultimo è che l’assassino già dall’estate scorsa aveva ceduto l’attività sulla Mausonia a un parente. Questo significa che se nel processo verrà stabilito un risarcimento danni a favore dei figli, la parte civile non troverà nulla su cui rivalersi. Ecco perché ora si cerca anche di capire come è avvenuto questo passaggio di proprietà. Ieri pomeriggio la «Estero Porfido» aveva i cancelli aperti segno che qualcuno comunque sta portando avanti l’attività. All’interno ci sono camion e altri mezzi di trasporto e inoltre c’è la casa in cui abitava l’assassino dopo la separazione anche formale dalla moglie. Al di là degli aspetti tecnici se l’ipotesi sarà confermata significa che l’uomo da tempo aveva deciso di uccidere l’ex moglie e il suo fidanzato. Per quanto riguarda il rapporto tra i due ex coniugi emergono altri aspetti che rendono il quadro ancor più inquietante. Sembra infatti che l’uomo anche quando la separazione era stata avviata, continuava a chiedere con le minacce rapporti sessuali alla ex moglie tanto che Orietta a un certo punto avrebbe riferito a persone e lei vicine: «Non voglio più essere la schiava di quell’uomo. Vuole uccidermi? Lo faccia ma non intendo più calpestare la mia dignità».

Da un anno e mezzo aveva incontrato un giovane del tutto diverso dall’ex marito: affettuoso, protettivo e innamorato come lo era lei di lui.

È per questo che tra pochi mesi sarebbero tornati in Albania per sposarsi e poi continuare a vivere con i quattro figli di lei a San Gregorio. Ma dopo aver progettato gli omicidi e aver acquistato la pistola che era stata rubata chissà da chi, in una casa inagibile, Bruno Kapplani ha messo in atto i suoi propositi. I due fidanzati andranno in Albania ma sarà un viaggio senza ritorno. (g.p.)

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