L’Università accoglie 1200 studenti delle scuole superiori
Tre giorni di iniziative per mostrare l’offerta formativa Operazione risparmio grazie al trasferimento del Rettorato
L’AQUILA. Per tre giorni l’Università dell’Aquila si aprirà agli studenti delle scuole superiori. Dall’1 al 3 aprile per l’intera giornata (9,30-17), l’Ateneo accoglierà 1200 studenti da venticinque scuole di tutto l’Abruzzo ma anche da Lazio e Molise. Tre giorni per mostrare l’offerta formativa dell’Università aquilana, e chiunque potrà partecipare (il dettaglio degli eventi è su www.univaq.it). A presentare gli Open Days, il rettore dell’Università dell’Aquila Paola Inverardi. «Agli studenti vogliamo mostrare la nostra università per le caratteristiche peculiari che ha. Venire a studiare all’Aquila non è come andare altrove, e il vantaggio per gli studenti che fanno questa scelta dev’essere la possibilità di partecipare da protagonisti al processo di ricostruzione. Elemento distintivo della nostra offerta saranno progetti e collaborazioni con il territorio in cui gli studenti avranno parte fondamentale». E il territorio si mostrerà vivo e ricco di sinergie durante gli Open Days perché parteciperanno, con momenti di incontro e stand informativi, l’Accademia di Belle Arti, il Conservatorio di musica, il Gran Sasso Science Institute, l’Infn, la Polizia di stato, i Carabinieri e l’Esercito italiano. Sede degli Open Days sarà il Dipartimento di Scienze umane in viale Nizza; la mattina si terranno incontri e seminari e il pomeriggio gli studenti potranno visitare i laboratori dei sette dipartimenti dell’Ateneo. Saranno visitabili anche i due centri di eccellenza Dews e Cetemps. Chi vorrà potrà partecipare alla simulazione dei test d’ingresso per le lauree di area sanitaria. L’orientamento di questi tre giorni rientra nella più ampia offerta dell’Ateneo, come ha spiegato il docente delegato all’orientamento, tutor e placement Giulio Antonini. «Al centro della nostra attività c’è proprio l’orientamento che avviene in tre momenti: all’entrata, durante il percorso universitario e all’uscita. Al momento dell’ingresso estenderemo al 50% dei corsi di laurea il test di autovalutazione per individuare subito le lacune degli studenti ed evitare i fenomeni di abbandono tra primo e secondo anno». Tra le forme di orientamento in itinere ci saranno premialità che permetteranno agli studenti di entrare a far parte dei programmi sulla ricostruzione che l’Università intende mettere in campo. E nel momento più difficile, quello dell’uscita, l’Ateneo punta alla relazione con le istituzioni, le imprese e il sistema finanziario: «Stiamo lavorando per accordi-quadro che ci consentano di attivare convenzioni per avviare tirocini», ha spiegato Antonini, «e questo aspetto è centrale perché uno stretto rapporto con il mondo lavorativo sarà anche elemento di attrattiva del nostro Ateneo». Altro elemento considerato fondamentale dalla gestione Inverardi è l’internazionalizzazione. «Vogliamo attrarre studenti stranieri ma anche aiutare tutti i nostri studenti, e in particolare quelli più in difficoltà, a poter andare all’estero. Per questo», ha spiegato la Inverardi, «nel bilancio appena approvato, in aggiunta ai fondi comunitari, abbiamo stanziato altri 100mila euro». E in termini di costo, un risparmio per le casse dell’Ateneo è il trasferimento del Rettorato e di tutta l’amministrazione centrale dalla Reiss Romoli alla sede in via Di Vincenzo: l’affitto annuo passa da 1 milione e 200mila euro a 350mila.
Barbara Bologna
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