La Uil: «Stabilizzazione per i precari del Comune»

24 Marzo 2015

Il sindacato in campo per sostenere i 54 lavoratori assunti a tempo determinato Il segretario Tempesta: «Il loro apporto professionale è diventato indispensabile»

L’AQUILA. Non solo regole e procedure più snelle e risorse certe. Nella nuova legge sulla ricostruzione, che il governo dovrebbe varare a giugno, dev’essere inserita anche la stabilizzazione dei 54 dipendenti precari del Comune. Si tratta dei lavoratori assunti a tempo determinato dopo il sisma, per far fronte all’emergenza, e i cui contratti, di proroga in proroga, scadranno ora a settembre. Nel frattempo, secondo la Uil, il loro apporto professionale è diventato indispensabile, per garantire il funzionamento della complessa macchina della ricostruzione. A sostenere i diritti dei precari, affiancato dai diretti interessati, è stato il segretario territoriale Uil-Fpl Simone Tempesta. «La legge che dovrebbe essere finalmente approvata nei prossimi mesi dev’essere anche l’occasione irripetibile per dare risposte certe ai cittadini e ai dipendenti delle amministrazioni coinvolte. Lo snellimento delle procedure, infatti, permetterebbe la velocizzazione dei tempi di ricostruzione. È noto come invece, attualmente, le procedure siano lunghe e complesse e richiedano professionalità specifiche, che solo dei giusti carichi di lavoro per i dipendenti possono garantire». Per questo, secondo Tempesta, la nuova normativa dovrà contenere anche tre misure che riguardano il personale. Il primo obiettivo è la stabilizzazione dei precari: «È ineludibile», ha sottolineato il segretario della Uil-Fpl, «la stabilizzazione dei precari già in servizio, visto che hanno gli stessi requisiti che venivano richiesti per le precedenti stabilizzazioni, ovvero il superamento di una procedura concorsuale e la presenza in servizio da più di tre anni nell’ ultimo quinquennio». Nella legge dev’essere previsto anche lo scorrimento delle graduatorie dei lavoratori storici «che hanno superato procedure selettive e sono utilmente collocati nelle graduatorie ancora in vigore, tenendo conto che il riconoscimento di questo diritto non prevede ulteriori impegni economici da parte dell’amministrazione, in quanto l’aumento retributivo sarebbe minimale». Infine, devono essere abolite le differenze salariali tra i precari e i dipendenti assunti a tempo indeterminato dopo il concorsone. «La terza misura da inserire nella legge», ha concluso Tempesta, «riguarda l’equiparazione del regime economico del personale Ripam, assunto col concorsone e attualmente in servizio, a quello del personale già strutturato, anche in merito alla parte del salario accessorio, che non dovrà più prevedere le distinzioni attualmente vigenti».

Romana Scopano

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