Lampade votive, arrivano i solleciti di pagamento
PESCASSEROLI. Continua a Pescasseroli lo scontro sul pagamento delle lampade votive, tra il Comune e il gestore del cimitero municipale, che rischia di provocare problemi ai cittadini. La società di...
PESCASSEROLI. Continua a Pescasseroli lo scontro sul pagamento delle lampade votive, tra il Comune e il gestore del cimitero municipale, che rischia di provocare problemi ai cittadini. La società di gestione del cimitero ha chiesto, con un lettera di sollecito, l’immediato versamento ai residenti “ritardatari” della quota dovuta. Ma il Comune ha invitato ancora i cittadini a non pagare per questioni «amministrative». La ditta Alfano, che cura la fornitura dell’energia elettrica alle lampade cimiteriali, ha inviato nei giorni scorsi le lettere con tanto di sollecito di pagamento a quanti usufruiscono del servizio ma che non hanno pagato la rata. «Qualche mese fa il sindaco Anna Nanni ha pubblicato un avviso inerente le lampade votive cimiteriali e più di qualcuno non ha pagato il bollettino postale», commenta Francesco Gentile, «ma ora mi è arrivato il sollecito di pagamento dalla ditta Alfano, che dice di non sapere nulla dell’avviso dell’amministrazione comunale. In Comune mi hanno detto invece di non pagare perché non c’è alcun contratto in essere con la stessa ditta. Noi poveri cittadini cosa dobbiamo fare?».
Lo scorso mese di luglio in effetti era stato affisso sui muri del paese un manifesto del Comune che, firmato dal sindaco, invitava a non corrispondere alla ditta nessuna somma di denaro. «In virtù dei pagamenti che stanno giungendo», c’era scritto nell’avviso comunale, «inerenti le lampade votive ubicate nel cimitero di Pescasseroli, si avverte la cittadinanza interessata di non provvedere al relativo versamento in quanto è in corso la redazione di atti amministrativi inerenti lo stesso servizio». In paese molte persone hanno comunque versato la somma dovuta per il servizio temendo il blocco del servizio. Altre, invece, non hanno pagato. I “morosi” chiedono ora agli amministratori municipali di fare definitiva chiarezza.
Massimiliano Lavillotti
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