Libro di Duronio e piazza a don Mariani

17 Settembre 2017

TIONE DEGLI ABRUZZI. Sì è celebrato nei giorni scorsi, a cura dell’Associazione di promozione sociale Massimo Lelj, in collaborazione con il comitato festeggiamenti di San Vincenzo Martire, il...

TIONE DEGLI ABRUZZI. Sì è celebrato nei giorni scorsi, a cura dell’Associazione di promozione sociale Massimo Lelj, in collaborazione con il comitato festeggiamenti di San Vincenzo Martire, il decennale dell’intitolazione della Piazza di Tione degli Abruzzi dedicata a don Natale Mariani, evangelizzatore e promotore umano. Di fronte a una platea gremita di partecipanti e di un nutrito gruppo di parenti dell’indimenticato parroco, con la partecipazione dell’arcivescovo Giuseppe Petrocchi, di don Alfredo Cantalini, del parroco don Artur Jeziorek, dell’artista Mimmo Emanuele, Paride Duronio ha presentato, per i tipi delle Edizioni One Group, il romanzo dal titolo “Don Natale Mariani”. Relatore il professore Marco Presutti, che ha curato anche la prefazione. Moderatore il giornalista Nello Avellani. L’incontro è stato allietato dal gruppo di strumenti a fiato Aterno Brass Quintet. L’attore Antonio Duronio ha letto brani del libro.
«Don Natale Mariani fu inviato a Tione degli Abruzzi nel maggio 1918 e vi restò fino al 1948», scrive Paride Duronio in un breve tratto biografico del sacerdote. «Trovò il paese a leccarsi ancora le ferite del terremoto del 1915 e depauperato di molti uomini impegnati al fronte nella Grande guerra. Fu innovatore e vero pastore, emulo della carità francescana. Fu anche tra i primi sacerdoti a celebrare la santa messa in lingua italiana, come da Atti del Concilio Ecumenico Vaticano II».
Da sacerdote degli ultimi svolse il suo ministero dedicandosi prevalentemente ai giovani», aggiunge Duronio, «fu esemplare maestro di scuola e di vita. La sua casa, dove insegnava, era sempre aperta, con la chiave alla porta, sia di giorno che di notte. Impartiva gratuitamente le lezioni, non risparmiandosi minimamente, mettendo sovente a repentaglio la sua vita nel difficile periodo a cavallo delle due guerre mondiali».
«Grazie a lui i suoi alunni imbroccarono la strada dell’emancipazione. Tutto il resto è descritto nel romanzo», conclude Duronio. La manifestazione si è svolta con il contributo della Fondazione Carispaq. Le fotografie sono di Daniela Manelli Trionfi.