Magani sentito in Procura sui rapporti con Marchetti

28 Giugno 2014

L’AQUILA. Si è presentato a Bazzano, negli uffici della Procura, quasi in concomitanza con gli interrogatori degli arrestati nell’ambito dell’altra operazione «Dirty Job». Il direttore regionale per...

L’AQUILA. Si è presentato a Bazzano, negli uffici della Procura, quasi in concomitanza con gli interrogatori degli arrestati nell’ambito dell’altra operazione «Dirty Job».

Il direttore regionale per i Beni culturali Fabrizio Magani (in attesa della conferma ufficiale all’Aquila), assistito dall’avvocato Fabio Alessandroni, è stato sentito dal pm Antonietta Picardi titolare dell’inchiesta sugli appalti per la ricostruzione nelle chiese. Che potrebbe salire, ora, a un livello superiore, quello dei palazzi romani, per stanare sia i faccendieri sia i loro protettori. Magani, giorni fa, è stato destinatario di perquisizione. Il dirigente Mibac, il cui nome compare spesso nell’ordinanza che ha disposto gli arresti di Nunzio Massimo Vinci, Alessandra Mancinelli, Patrizio Cricchi, Luciano Marchetti (gli ultimi due ai domiciliari), è stato chiamato a far chiarezza sui rapporti con Marchetti. Cioè sulla figura del libero professionista che in un primo momento, nell’emergenza post-terremoto, rivestiva la carica di vicecommissario per la ricostruzione con delega ai beni culturali, fino al 31 marzo 2012, data dalla quale la Direzione regionale è subentrata alla gestione commissariale, e in un secondo momento, come sostiene l’accusa, si è attivato affinché enti pubblici o privati potessero nominarlo progettista.

Magani ha riferito del ruolo di Marchetti e della Mancinelli, alla luce del fatto che, come si evince dalle carte, il primo aveva accesso agli uffici Mibac, di cui conosceva ogni angolo, e da dove riceveva (dalla funzionaria) studi di opere sottoposte a vincolo da usare per altre progettazioni. Si è parlato anche degli incarichi assegnati e della fattura da 19500 euro liquidata a Marchetti per la progettazione definitiva della messa in sicurezza di Santa Giusta. Fissato al 3 luglio il Riesame per la posizione dell’imprenditore Graziano Rosone, ai domiciliari per millantato credito.(e.n.)

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