Maltempo: strage di mucche a Campo Imperatore. E poi arrivano i lupi
Intera mandria uccisa dal gelo e sbranata a 1.800 metri di altezza. Gli Usi civici di Paganica chiede che sia riconosciuto agli allevatori il danno causato dalle condizioni meteo
L'AQUILA. Una strage di mucche a Campo Imperatore sterminate dal maltempo e dai lupi. Una mandria intera di bovini che pascolava in località Le Caselle non ha infatti resistito alle avverse condizioni meteorologiche e all’attacco successivo dei lupi. Una bufera di vento e neve ha azzerato il campo di visibilità della zona e nonostante l’allerta meteo diffusa dalla Protezione civile, gli operai incaricati della custodia del bestiame sulle aree adibite a pascolo degli Usi civici insieme ad alcuni proprietari del bestiame non sono riusciti a mettere in salvo le bestie e trasferirle in bassa quota. A segnalare il “disastro” alle autorità competenti per i referti del caso è stata l’Amministrazione separata degli Usi civici di Paganica e San Gregorio.
Il presidente dell’Asbuc, Fernando Galletti, ha scritto una lettera all’assessorato regionale alle Politiche agricole e di Sviluppo rurale, al Comune e alla Prefettura dell’Aquila, ai carabinieri forestali e all’ente Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. “Viste le condizioni generali di grave criticità causate dalle avverse e prolungate condizioni meteorologiche in tutta Italia, chiediamo agli enti chiamati in causa di adoperarsi affinché ai nostri allevatori venga riconosciuto il danno causato dal maltempo” scrive il presidente degli Usi Civici di Paganica e San Gregorio, Fernando Galletti.
Le mucche senza vita, tredici in tutto, sono state ritrovate a 1800 metri di altezza, in località Le Caselle, una zona notoriamente riparata dal vento. Dal sopralluogo effettuato è emerso che oltre alla bufera di neve, il bestiame ha subito l’attacco di animali predatori. Il bestiame era stato anche ricongiunto in un manufatto in località Fossa di Paganica con lo scopo di avviare la discesa a valle, ma l’arrivo improvviso della bufera non ha consentito ai custodi incaricati della guardiania di uscire dal Rifugio di Sant’Egidio e di mettere al riparo la mandria.