Margherite sulla tomba del tenente dimenticato

29 Giugno 2014

CELANO. Tre studentesse ungheresi hanno portato un mazzo di margherite sulla tomba di Filippo Cavasinni, il protagonista del libro "Il tenente dimenticato" dell'autore celanese Mario Cantoresi....

CELANO. Tre studentesse ungheresi hanno portato un mazzo di margherite sulla tomba di Filippo Cavasinni, il protagonista del libro "Il tenente dimenticato" dell'autore celanese Mario Cantoresi.

Dopo la messa in onda del servizio della trasmissione Tg2 Dossier, Brigitta Eskulits, Vivien Kihari e Jasmin Kocza, tre ragazze ungheresi che l'anno scorso sono state ospitate a Celano all'interno del progetto Erasmus, hanno fatto visita alla tomba in cui fu sepolto Cavasinni, nel cimitero di Rakoskeresztur, a Budapest. E lo hanno omaggiato con un mazzo di margherite, i fiori che tanto amava "Il tenente dimenticato", che è tornato a vivere grazie al certosino lavoro dell'autore celanese, impegnato per cinque anni nelle ricerche che lo hanno portato poi alla stesura del libro.

La pubblicazione è stata curata e promossa da Rita Genovesi, titolare della casa editrice "Treditre edizioni", la quale con grande professionalità continua a lavorare incessantemente per portare la commovente storia scritta da Cantoresi, anche all'estero.

Nello speciale andato in onda su Rai 2, sono state mostrate le suggestive immagini d'epoca di Celano, oltre che alle riprese dei luoghi in cui l'ufficiale celanese combatté a Budapest. Continua così il successo che è esploso intorno al libro di Cantoresi, ormai un vero e proprio caso editoriale. Anche l'ambasciatore d'Ungheria ha voluto incontrare a Roma l'autore e l'editrice del libro, per informarli che avrebbe sollecitato la fine dei lavori di traduzione in lingua magiara. La realizzazione del servizio della Rai ha fatto in modo che il nome di Celano e della Marsica intera arrivasse in tutta Europa. Il libro è stato scelto dalla redazione della Rai insieme ad altri due, per raccontare in un servizio la Grande guerra. "Il tenente dimenticato" è stato anche in concorso al Premio Campiello e ha mancato per pochissimo la finale. (m.t.)

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