SULMONA
Morti terrorismo, mamma di Fabrizia: "Chi più di me può capire?"
Giovanna Frattaroli ricorda la scomparsa della figlia nell'attentato di Berlino due anni fa e parla di Antonio Megalizzi, il giovane ucciso a Strasburgo
SULMONA. «Chi più di una mamma ferita come me può capire il dolore che sta vivendo in questo momento la famiglia di Antonio (Megalizzi, il giovane giornalista morto dopo l'attentato terroristico a Strasburgo ndr). Quando succede l'irreparabile non è facile andare avanti. Dico che bisogna trasformare questo dolore in qualcosa di bello che rimanga nel tempo». Lo ha detto Giovanna Frattaroli madre di Fabrizia di Lorenzo, la giovane originaria di Sulmona morta due anni fa nell'attentato ai mercatini di Natale, a Berlino, in margine alla cerimonia che si è svolta oggi pomeriggio a Sulmona in ricordo di Fabrizia. «Non è facile andare avanti se non si ha un progetto che possa aiutare a ritrovare il senso del cammino della vita. Ma si può e si deve fare. Bene ha fatto il comitato», Insieme per Fabrizia, «che ha voluto promuovere ogni più opportuna iniziativa tesa a mantenere vivo il ricordo di quel tragico fatto affinché rappresenti un monito per tutti. Ma soprattutto preservi le idealità di tanti giovani come Fabrizia e prepari per loro, per le successive generazioni, un avvenire migliore. Che il sacrificio non sia vano, si recita spesso nelle liturgie di commemorazione alle quali sono chiamate le istituzioni libere e democratiche, ma perché ciò sia possibile è necessario che cittadini e istituzioni traccino in maniera tangibile il solco che separa la tolleranza dalla barbarie, l'integrazione dalla discriminazione. Con i fatti».