SULMONA
Offesa sessista, condannato per diffamazione l'ex sindaco
Tribunale ribalta sentenza del giudice di pace: dovrà risarcire una consigliera offesa nel 2018
SULMONA. Novecento euro di multa, 5800 euro di spese processuali più il risarcimento da quantificare in sede civile. È la pena inflitta oggi dal Tribunale di Sulmona a Bruno Di Masci, già sindaco della città, per aver offeso, con un insulto sessista, quando era consigliere comunale un'altra consigliera comunale, Roberta Salvati, la quale presentò querela. I fatti risalgono al 12 settembre 2018, il caso finì prima nel Consiglio comunale di Sulmona, poi in Procura. Di Masci era al telefono, impegnato in una conversazione privata, in un locale pubblico.
Le sue parole furono registrate da una persona presente in quel momento la quale poi divulgò su WhatsApp il file audio che raggiunse anche il telefono della stessa Salvati.
La posizione della persona che divulgò il file, inizialmente indagata, è stata nel frattempo archiviata. Di Masci era stato assolto dall'accusa di diffamazione il 12 ottobre 2023 dal giudice di pace, sentenza poi impugnata dalla Procura in Cassazione e dalla parte civile. Oggi il nuovo verdetto che stabilisce che l'epiteto pronunciato da Di Masci configura una diffamazione. "E' un provvedimento importante per me e per tutte le donne. Perché offese di questo tipo sono sempre il frutto di un approccio culturale da contrastare in tutte le sedi" ha commentato Salvati dopo la lettura della sentenza. "All'esito della udienza di oggi dinanzi al Tribunale di Sulmona, nell'ambito di un procedimento che si trascina da oltre sei anni, ribadisco la mia completa non colpevolezza - ha dichiarato Di Masci - in ordine a quanto mi è stato addebitato dalla signora Roberta Salvati. Attendo con grande serenità le motivazioni della sentenza al fine di proporre ricorso per Cassazione prima che possa intervenire la prescrizione della quale non mi sentirei affatto soddisfatto".