«Parco Gran Sasso, troppe consulenze»

L’attacco di Matarelli (presidente della Comunità del Parco) all’assemblea generale: nessun investimento sul territorio

L’AQUILA. Convocata dal presidente della Comunità del Parco Gran Sasso-Laga Antonio Matarelli, si è tenuta l’assemblea generale cui fanno capo i Comuni, le Province e le Regioni ricadenti nel perimetro territoriale. Si è parlato di bilancio consuntivo, esercizio finanziario 2014 e delle problematiche dei danni da fauna selvatica, cioè il caso-cinghiali.

Matarelli ha messo in evidenza i punti critici del documento contabile. «La totalità delle risorse finanziarie», ha dichiarato, «non sono altro che finanza derivata, cioè risorse statali e da vari enti di settore, per un ammontare di circa 7 milioni. La stessa trova impiego nelle seguenti voci: spese di personale per 2.462.849,96; spese per cinghiali: 1.423.456,10; spese per la conservazione del Lupo – progetto specifico – 1.255.409,60; acquisto di beni e consumi: 673.159,87; servizio di marketing con spese per 95.505,90 euro con acquisto gadget, pubblicazioni, funzionamenti di centri visita o museali. Il quadro programmatico operativo è di tutta evidenza improduttivo per una ricaduta sul territorio, non si avverte minimamente il dettato statutario per cui l’obiettivo principe del Parco è la promozione economico-sociale delle popolazioni locali. Una caterva di consulenze, dalle più fantasiose, al ristoro dei danni dei cinghiali, ingoiano risorse economiche e finanziarie importanti. Nessun investimento è stato prodotto in termini turistico-ambientali; per sostenere le attività zootecniche. Il voto di approvazione del consuntivo ha trovato non poche resistenze, tanto è vero che è passato a strettissima maggioranza».

Altro punto all’ordine del giorno l’esame sull’ormai non più rinviabile situazione della massiccia presenza dei cinghiali.

«Le amministrazioni comunali vengono quotidianamente interessate dal problema cinghiali ormai arrivati anche nei centri abitati», prosegue Matarelli. «Gli imprenditori agricoli si trovano al punto di non ritorno, i loro raccolti e le loro produzioni sono una chimera. Una situazione paradossale in termini di perdita produttiva ed economica per gli agricoltori e uno spreco di denaro pubblico molto importante per i risarcimenti chiesti. Nelle poste di bilancio esistono spese per consulenze o incarichi con costi di spesa rilevanti, alcuni al limite della comprensione; incarichi per la conta dei cinghiali. Piacerebbe conoscere il metodo usato per tale “conta” e le finalità della stessa. In sostanza appare sempre più evidente che la presenza dell’Ente Parco così com’è stata fino a oggi configurata non ha portato né porta alcun beneficio al territorio ma solo a una pletora di consulenti su tematiche del tutto inutili e dispendiose. È necessario cambiare indirizzo e spendere le risorse su programmi territoriali tesi a offrire economie e ritorno ai cittadini che vivono e operano nei paesi».

Il consiglio ha istituito un tavolo preparatorio di lavoro con presidenza della Comunità del Parco, consiglio direttivo, associazioni agricoltori e allevatori, usi civici e beni separati, rappresentanti delle Regioni e Province. Il tavolo di lavoro predisporrà poi, un’assemblea generale.