Partita a scacchi musicale e strade invase dalle note Via alla maratona del jazz
Duecento artisti si esibiscono in 50 concerti tra 15 piazze della città Sul palco di San Bernardino in scena la consegna dei premi nazionali
L’AQUILA. Contaminazioni, musica popolare, jazz manouche a servizio degli strumenti a corda o arrangiamenti tipici di un “Lazy Saturday” che più si adatta agli strumenti a fiato. Con circa 200 musicisti per 50 concerti e 15 piazze, L’Aquila ha ritrovato la sua maratona jazz, un appuntamento che va avanti, ininterrottamente dal 2015, grazie all’intuizione di artisti come Paolo Fresu.
Ieri l’apertura dell’edizione 2023 del Jazz italiano per le terre del sisma, con l’annunciata partita a scacchi vivente con musicisti in costume chiamati a riempire le caselle, a muoversi, suonare e ballare. Un prologo, che come di consueto ha avuto luogo davanti alla Fontana delle 99 Cannelle, secondo un’idea di Roberto Ottaviano, musicista e coordinatore di alcuni festival in Puglia, co-direttore artistico dell’edizione 2023 insieme a Francesca Corrias e Fausto Savatteri. Sotto gli occhi di curiosi e appassionati è stata portata avanti una partita a scacchi vivente, la prima in assoluto in chiave jazz, sulla scia della tradizione di Marostica. «L'intento», ha spiegato Ottaviano, «è stato quello di riproporre, mossa dopo mossa, lo storico match tra Bobby Fisher e James Sherwin del 1957 nello Stato del New Jersey, con u’'ispirazione che ha cercato anche di rievocare lo spirito delle storiche “battles” tra i solisti delle band afroamericane degli anni Trenta». A presentare, la voce narrante di Alessandro Blasioli, per un progetto che ha visto in campo il Conservatorio “Casella”, l’Accademia delle Belle Arti (Rita Finocchio ha realizzato i costumi, Valentina Pollicino i copricapi) e il Teatro dei 99.
Si è aperta così la due giorni del capoluogo che anche quest’anno ha portato in centro tante persone, magari non le 20mila attese dagli organizzatori nell’arco delle 48 ore, ma comunque una risposta importante. Un momento di raccolta anche per il movimento jazz nazionale, che ha distribuito i suoi riconoscimenti: premio giovane visionario a Iacopo Teolis; premio nuove direzioni a Gabriele Mitelli; premio alla carriera a Gegè Munari; premio festival italiano a Festival AmbriaJazz; premio jazz club al Jazz club Ferrara; premio speciale Ijvas a Gegè Telesforo; premio speciale Afija Elena Carminati. Il premio alla memoria è stato assegnato a Piero Angela, il divulgatore scientifico scomparso lo scorso anno, grande appassionato di jazz.
Di particolare interesse il “Giro di banda”, concerto itinerante messo in campo da Cesare Dell’Anna con accattivanti atmosfere balcaniche. Applausi al main stage sotto la scalinata di San Bernardino, dove è andato in scena “West Side Story Ensembl”" (spettacolo prodotto in collaborazione con il Conservatorio di Bari “Niccolò Piccinni” e il Teatro Stabile d’Abruzzo) e si sono esibiti Cristina Zavalloni in quintetto, Gaetano Partipilo “Boom Collective” e lo stesso Gegè Telesforo con “Big Mama Legacy”. Nella notte spazio anche all’Alexander Platz Jazz Club in piazza dei Gesuiti e al djset jazz in piazza Chiarino.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Ieri l’apertura dell’edizione 2023 del Jazz italiano per le terre del sisma, con l’annunciata partita a scacchi vivente con musicisti in costume chiamati a riempire le caselle, a muoversi, suonare e ballare. Un prologo, che come di consueto ha avuto luogo davanti alla Fontana delle 99 Cannelle, secondo un’idea di Roberto Ottaviano, musicista e coordinatore di alcuni festival in Puglia, co-direttore artistico dell’edizione 2023 insieme a Francesca Corrias e Fausto Savatteri. Sotto gli occhi di curiosi e appassionati è stata portata avanti una partita a scacchi vivente, la prima in assoluto in chiave jazz, sulla scia della tradizione di Marostica. «L'intento», ha spiegato Ottaviano, «è stato quello di riproporre, mossa dopo mossa, lo storico match tra Bobby Fisher e James Sherwin del 1957 nello Stato del New Jersey, con u’'ispirazione che ha cercato anche di rievocare lo spirito delle storiche “battles” tra i solisti delle band afroamericane degli anni Trenta». A presentare, la voce narrante di Alessandro Blasioli, per un progetto che ha visto in campo il Conservatorio “Casella”, l’Accademia delle Belle Arti (Rita Finocchio ha realizzato i costumi, Valentina Pollicino i copricapi) e il Teatro dei 99.
Si è aperta così la due giorni del capoluogo che anche quest’anno ha portato in centro tante persone, magari non le 20mila attese dagli organizzatori nell’arco delle 48 ore, ma comunque una risposta importante. Un momento di raccolta anche per il movimento jazz nazionale, che ha distribuito i suoi riconoscimenti: premio giovane visionario a Iacopo Teolis; premio nuove direzioni a Gabriele Mitelli; premio alla carriera a Gegè Munari; premio festival italiano a Festival AmbriaJazz; premio jazz club al Jazz club Ferrara; premio speciale Ijvas a Gegè Telesforo; premio speciale Afija Elena Carminati. Il premio alla memoria è stato assegnato a Piero Angela, il divulgatore scientifico scomparso lo scorso anno, grande appassionato di jazz.
Di particolare interesse il “Giro di banda”, concerto itinerante messo in campo da Cesare Dell’Anna con accattivanti atmosfere balcaniche. Applausi al main stage sotto la scalinata di San Bernardino, dove è andato in scena “West Side Story Ensembl”" (spettacolo prodotto in collaborazione con il Conservatorio di Bari “Niccolò Piccinni” e il Teatro Stabile d’Abruzzo) e si sono esibiti Cristina Zavalloni in quintetto, Gaetano Partipilo “Boom Collective” e lo stesso Gegè Telesforo con “Big Mama Legacy”. Nella notte spazio anche all’Alexander Platz Jazz Club in piazza dei Gesuiti e al djset jazz in piazza Chiarino.
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