Per un ecodoppler attese di 167 giorni A rischio neurologia
Si allungano i tempi per sottoporsi ai vari esami clinici Il primario Marini: da noi mancano medici e infermieri
AVEZZANO. La carenza di personale mette ko la sanità marsicana: liste d'attesa sempre più lunghe e rischio chiusura per il reparto di neurologia. I tagli alla spesa pubblica stanno creando disagi negli ospedali della Marsica. Dopo la soppressione degli ospedali minori e la riduzione dei posti letto nelle cliniche private, ora arrivano i problemi anche nelle strutture sanitarie pubbliche. A causa della carenza di personale per effettuare un esame specialistico o una visita c'è da attendere addirittura 165 giorni, numeri assurdi se si pensa alla prevenzione, per non parlare poi della possibile chiusura del reparto di neurologia che potrebbe chiudere le porte alla fine di gennaio.
LISTE D'ATTESA La ricerca continua a far passi da gigante, le tecniche in ambito sanitario sono sempre più innovative, eppure per sottoporsi a un ecodoppler bisogna ancora aspettare sei mesi. Nonostante l'annuncio del dottor Giovanni De Blasis, primario di chirurgia vascolare, dell'attivazione delle corsie preferenziali per i pazienti in attesa di effettuare l'ecodoppler, la situazione non è migliorata. Anzi, stando ai numeri, è addirittura peggiorata. Se a metà novembre per un ecodoppler agli arti inferiori o superiori bisognava attendere 107 giorni, oggi si è arrivati addirittura a 165. E la situazione per gli altri esami non è molto differente. Si va dai 60 giorni per una Tac ai 102 per un'elettromiografia, passando per gli 84 giorni d'attesa per una risonanza magnetica al ginocchio e all'addome e i 68 per un test cardiovascolare. Attese molto lunghe anche per le visite. Per effettuare un test oculistico, grazie al quale è possibile rinnovare la patente, bisogna aspettare 110 giorni, 146 se si necessita di una visita neurologica e 117 di un parere dell'endocrinologo. A far lievitare le liste d'attesa negli ultimi mesi è stata senza dubbio anche la crisi economica che ha spinto molti pazienti a rinunciare ad effettuare esami e visite specialistiche preferendo le strutture private.
NEUROLOGIA La carenza di personale potrebbe portare alla chiusura del reparto di neurologia, fiore all'occhiello dell'ospedale di Avezzano, alla fine del mese. A lanciare l'allarme è il Tribunale per i diritti del malato che chiede alla Asl di intervenire per evitare l'ennesimo taglio alla sanità marsicana. «Attualmente, grazie alla programmazione dei turni, il reparto funzionerà correttamente fino alla fine di gennaio», ha spiegato Stefano Di Giuseppe, responsabile dell'associazione che tutela i malati, «dopo questa data per mancanza di personale si rischia di prestare un servizio al malato inefficiente e inefficacie. Per ora l’unità operativa continua a operare grazie alla disponibilità di tre operatori del reparto geriatria e due operatori del reparto medicina. Noi riteniamo inaccettabile solo il pensiero che il reparto possa vivere un momento di disservizio per i numerosi utenti della Marsica e chiediamo a tutte le forze politiche di intervenire per risolvere questo problema». Il reparto di neurologia accoglie ogni giorno persone colpite da ictus che oggi è la terza causa di morte in Italia. Per questo il primario del reparto, Carmine Marini, attende con trepidazione che dalla direzione inviino un medico grazie al quale l'unità operativa potrà continuare a operare. «Ci stiamo organizzando per la carenza di infermieri, ma ci serve necessariamente un medico», ha precisato Marini, «ci hanno assicurato che entro la fine del mese arriverà, ma per ora sono solo promesse. Non riusciamo a organizzare i turni e a coprire tutte le fasce orarie, auspichiamo un intervento immediato della direzione sanitaria».
Eleonora Berardinetti
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