Premio al sindaco di Lampedusa

Il Rotary club l’ha scelta per l’aiuto offerto ai profughi in fuga da guerra e miseria

L’AQUILA. Un premio a chi si è distinto nell’aiuto a chi soffre, a chi dedica il proprio tempo a favore di altri, il premio Rotary Perdonanza, alla tredicesima edizione, è stato assegnato quest’anno al sindaco di Lampedusa e Linosa, Giusi Nicolini. Il premio negli ultimi anni è stato conferito a coloro che hanno dato aiuto alla popolazione aquilana dopo il sisma 2009. Quest’anno lo sguardo si è rivolto all’esterno e sulla scia del tema caratterizzante la Perdonanza 2015, l’integrazione, si è scelto di premiare chi ha dovuto affrontare quello che ad oggi è il drammatico esodo, di dimensioni bibliche, di milioni di persone che fuggono da guerre, violazioni dei diritti e fame verso l’Europa. I primi ad affrontare l’arrivo dei migranti, sono stati gli abitanti di Lampedusa e la locale amministrazione. A tutti loro il premio 2015, consegnato ieri dal governatore del distretto Rotary 2090, Sergio Basti, nelle mani del vicesindaco di Lampedusa e Linosa, Damiano Sferlazzo. Assente il sindaco Nicolini perché impegnata nelle necessità dell’amministrazione. «Sono onorato di questo premio che ci lega all’Aquila, che in maniera diversa ha dovuto fronteggiare dolore ed emergenza. Come per Lampedusa si è detto e fatto vedere tanto, ma bisogna recarsi nei luoghi per capire», ha detto il vicesindaco, «Noi ci schieriamo sempre con l’accoglienza perché un essere umano abbandonato in mare è morte sicura, e la nostra comunità di pescatori lo sa bene. Oggi tanti speculano sull’accoglienza, noi non incentiviamo sbarchi, facciamo salvataggi e abbiamo un piccolo centro di primo soccorso, di questo ci occupiamo. Il Comune non ha fondi extra per questa gestione, abbiamo avuto solo un fondo una tantum di 20 milioni di euro dal Governo Letta, dopo la tragedia del naufragio con 200 morti del 3 ottobre 2013, tutto destinato alle infrastrutture del centro. Per il resto sono ministero dell’Interno e Prefettura a gestire la struttura». Dei migranti sbarcati in Italia la provincia dell’Aquila ne ospita un centinaio, in 8 strutture sorte quasi tutte in un anno. «Il fenomeno migratorio è ineluttabile, ora è necessario cambiare mentalità e far sì che ci siano diritti sacrosanti per chi arriva e anche doveri», ha spiegato l’ambasciatore Cristina Ravaglia, direttore generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie del ministero Affari Esteri, presente al convegno organizzato dai club Rotary L’Aquila e L’Aquila Gran Sasso d’Italia. «In Italia», ha aggiunto Ravaglia, «abbiamo deciso prioritariamente di salvare e con Mare Nostrum abbiamo salvate 100 mila persone, ora finalmente inizia ad esserci in mare anche l’Europa».

Barbara Bologna

©RIPRODUZIONE RISERVATA