Presidenza del consiglio, Cdl divisa
Si profila la candidatura di un esponente dell'Unione
AVEZZANO. Non c'è accordo nella Cdl né sulla composizione della nuova giunta né sulla presidenza del consiglio. Gli incontri finora non sono serviti a superare l'empasse. Per accontentare la Dc per le Autonomie e la lista «Partecipazione e sviluppo», è stata prospettata la possibilità di portare da otto a dieci il numero degli assessori. Ma per questo occorre cambiare lo statuto. E servono almeno otto mesi. I due raggruppamenti minori della Cdl, però, l'assessorato lo vogliono subito. Intanto per la presidenza del consiglio si profila una candidatura istituzionale.
Accontentare al momento Dc per le autonomie e «Partecipazione e sviluppo» vuol dire scontentare i partiti maggiori, le cui pretese superano già i posti disponibili. Infatti Forza Italia vorrebbe quattro assessori, di cui uno con la delega di vicesindaco; l'Udc, due più la presidenza del consiglio; i Liberal, due. An, partito del sindaco, uno. Sommati, gli assessorati richiesti diventano nove. La situazione non è migliore per quanto riguarda la presidenza del consiglio.
Avendo Forza Italia optato per il vicesindaco, la presidenza, secondo gli accordi, sarebbe dovuta andare all'Udc. Ad aspirare alla carica, non fosse altro perché l'ha ricoperta nella passata legislatura, c'è Luigi Sigismondi, ma contro di lui ci sarebbe il veto di FI, che non gli ha perdonato di avere abbandonato il partito alla vigilia delle elezioni. Così entrano in gioco i Liberal con Lino Cipolloni. Ma non si esclude neppure una candidatura istituzionale. Si fanno i nomi di Giuseppe Di Pangrazio e Fabrizio Amatilli, dell'opposizione.
Accontentare al momento Dc per le autonomie e «Partecipazione e sviluppo» vuol dire scontentare i partiti maggiori, le cui pretese superano già i posti disponibili. Infatti Forza Italia vorrebbe quattro assessori, di cui uno con la delega di vicesindaco; l'Udc, due più la presidenza del consiglio; i Liberal, due. An, partito del sindaco, uno. Sommati, gli assessorati richiesti diventano nove. La situazione non è migliore per quanto riguarda la presidenza del consiglio.
Avendo Forza Italia optato per il vicesindaco, la presidenza, secondo gli accordi, sarebbe dovuta andare all'Udc. Ad aspirare alla carica, non fosse altro perché l'ha ricoperta nella passata legislatura, c'è Luigi Sigismondi, ma contro di lui ci sarebbe il veto di FI, che non gli ha perdonato di avere abbandonato il partito alla vigilia delle elezioni. Così entrano in gioco i Liberal con Lino Cipolloni. Ma non si esclude neppure una candidatura istituzionale. Si fanno i nomi di Giuseppe Di Pangrazio e Fabrizio Amatilli, dell'opposizione.