Preturo, sgomberata casa Ater
Inquilini sconcertati: agibilità revocata dopo tre sopralluoghi positivi.
L’AQUILA. Agli inquilini dell’unico fabbricato agibile della case Ater di Preturo deve essere sembrato di stare su «Scherzi a parte» quando si sono presentati i vigili urbani per dire loro che l’edificio è pericolante, avviando lo sgombero. Ma l’odissea di queste famiglie, una decina, era già iniziata qualche mese e fa quando furono inizialmente destinate al Progetto case ma poi, una volta revocata la inagibilità dell’edificio, furono costrette a rientrarvi. Successivamente, secondo il racconto di alcuni di questi inquilini, ci furono tre successivi sopralluoghi dei tecnici dopo i quali si stabilì che quel palazzo era agibile mentre gli altri che ci sono nel medesimo complesso sono stati sempre considerati pericolanti.
Per questa ragione le famiglie erano rientrate nel fabbricato senza particolari preccupazioni visto che sembravano scongiurati problemi di staticità a fronte di scosse sismiche sempre meno frequenti. Ieri, invece, la doccia fredda. Infatti nel tardo pomeriggio dei vigili urbani si sono presentati dai condòmini di quel palazzo ordinando lo sgombero per problemi di staticità. Agli assegnatari non è rimasto altro da fare se non caricare i loro effetti personali e le masserizie sui furgoni della Finanza e, tra proteste (per la mancanza di un adeguato preavviso) e incredulità, si sono trasferiti nelle nuove destinazioni: la Caserma Pasquali-Campomizzi e la scuola della guardia di finanza. Ma la cosa che stupisce, sempre secondo il racconto degli inquilini, è che l’edificio sarebbe pericolante non tanto in conseguenza delle scosse ma per problemi inerenti quantità e qualità del cemento.
Per questa ragione le famiglie erano rientrate nel fabbricato senza particolari preccupazioni visto che sembravano scongiurati problemi di staticità a fronte di scosse sismiche sempre meno frequenti. Ieri, invece, la doccia fredda. Infatti nel tardo pomeriggio dei vigili urbani si sono presentati dai condòmini di quel palazzo ordinando lo sgombero per problemi di staticità. Agli assegnatari non è rimasto altro da fare se non caricare i loro effetti personali e le masserizie sui furgoni della Finanza e, tra proteste (per la mancanza di un adeguato preavviso) e incredulità, si sono trasferiti nelle nuove destinazioni: la Caserma Pasquali-Campomizzi e la scuola della guardia di finanza. Ma la cosa che stupisce, sempre secondo il racconto degli inquilini, è che l’edificio sarebbe pericolante non tanto in conseguenza delle scosse ma per problemi inerenti quantità e qualità del cemento.