Pronte le case antisismiche di Cese
Con sette giorni di anticipo la Wolf Haus consegna 100 appartamenti.
L’AQUILA. Hanno completato le prime palazzine con 100 appartementi una settimana in anticipo rispetto al contratto. E così stamattina l’azienda Wolf Haus consegnerà alla Protezione civile le chiavi delle prime case di legno in bioedilizia realizzate a Cese di Preturo, pronte per essere abitate. Tra oggi e domani gli appartamenti verranno arredati. Dopo Onna, un altro passo in avanti rispetto al grande fabbisogno di case che ha L’Aquila. Nel frattempo il Progetto Case va avanti con l’appalto di altre 20 piastre antisismiche che dovranno accogliere 700 nuovi appartamenti. Il programma di ampliamento del Progetto Case prevede anche la realizzazione di 1.200 moduli abitativi provvisori, i cosiddetti «Map».
Per questo ieri il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente ha firmato l’ordinanza che autorizza la realizzazione di moduli abitativi in otto punti diversi del territorio comunale. Ulteriori moduli verranno realizzati per la permanenza di nuclei familiari inferiori a tre persone (coppie e single). Come spiega il sindaco «i moduli abitativi provvisori sono destinati a soddisfare le esigenze alloggiative di nuclei familiari, anche in coabitazione, residenti o stabilmente dimoranti in alloggi classificati E, F o situati in zone rosse, ed aventi titolo all’assegnazione di un alloggio temporaneo». I siti in cui si autorizza la localizzazione dei moduli sono quelli di Bagno, Pianola, San Giacomo, Aragno, San Gregorio, Sassa, Pescomaggiore e Filetto.
Altre località destinate ad ospitare coppie e single, quando si procederà al nuovo appalto, sono Tempera, Arischia, Camarda, Assergi, Bazzano, Sant’Elia, Collebrincioni, Cansatessa, San Vittorino, Preturo, Roio Poggio. Per la consegna delle case antisismiche valgono invece i requisiti fissati dal decreto numero 3806 firmato lunedì da Silvio Berlusconi. Il commissario alla Protezione civile Guido Bertolaso ha reperito anche i fondi (3,5 milioni di euro) per effettuare la revisione generale e i lavori di ammodernamento dell’impianto della funivia. Con la funivia funzionante, la stagione sciistica potrà ripartire. Ma tornando alla mancanza di abitazioni e alla necessità di ampliare il Progetto Case, c’è da registrare l’intervento critico dell’onorevole Pierluigi Mantini (Udc) in merito all’ordinanza sull’agibilità provvisoria, quella che cioè permette di iniziare i lavori nelle case classificate «B» con una semplice «perizia asseverata» firmata da un professionista.
«Nella fretta di celebrare la certificazione della “missione compiuta”», afferma Mantini «si è trascurato di rilevare un particolare: la recente ordinanza di Berlusconi ha stabilito che le famiglie sfollate devono rientrare nelle case danneggiate anche in assenza dei lavori di riparazione e messa in sicurezza. In molti casi ciò è impossibile, soprattutto per gli immobili classificati “E”». Il deputato pone gli stessi dubbi avanzati nei giorni scorsi dall’Ordine degli Architetti: «Prima sfollati e ora, con un’ordinanza, che è una vera e propria sanatoria legale ma non fisica, rimessi dentro per far tornare i conti. Ma quale tecnico si accollerà la responsabilità di dichiarare agibile ciò che è stato già classificato come inagibile?». Un problema serio, conclude Mantini, «su cui chiediamo al Governo una riflessione, perchè i poteri di ordinanza non possono essere esercitati al di fuori dei parametri costituzionali di ragionevolezza e perchè la vita degli aquilani non sono solo un numero».
Per questo ieri il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente ha firmato l’ordinanza che autorizza la realizzazione di moduli abitativi in otto punti diversi del territorio comunale. Ulteriori moduli verranno realizzati per la permanenza di nuclei familiari inferiori a tre persone (coppie e single). Come spiega il sindaco «i moduli abitativi provvisori sono destinati a soddisfare le esigenze alloggiative di nuclei familiari, anche in coabitazione, residenti o stabilmente dimoranti in alloggi classificati E, F o situati in zone rosse, ed aventi titolo all’assegnazione di un alloggio temporaneo». I siti in cui si autorizza la localizzazione dei moduli sono quelli di Bagno, Pianola, San Giacomo, Aragno, San Gregorio, Sassa, Pescomaggiore e Filetto.
Altre località destinate ad ospitare coppie e single, quando si procederà al nuovo appalto, sono Tempera, Arischia, Camarda, Assergi, Bazzano, Sant’Elia, Collebrincioni, Cansatessa, San Vittorino, Preturo, Roio Poggio. Per la consegna delle case antisismiche valgono invece i requisiti fissati dal decreto numero 3806 firmato lunedì da Silvio Berlusconi. Il commissario alla Protezione civile Guido Bertolaso ha reperito anche i fondi (3,5 milioni di euro) per effettuare la revisione generale e i lavori di ammodernamento dell’impianto della funivia. Con la funivia funzionante, la stagione sciistica potrà ripartire. Ma tornando alla mancanza di abitazioni e alla necessità di ampliare il Progetto Case, c’è da registrare l’intervento critico dell’onorevole Pierluigi Mantini (Udc) in merito all’ordinanza sull’agibilità provvisoria, quella che cioè permette di iniziare i lavori nelle case classificate «B» con una semplice «perizia asseverata» firmata da un professionista.
«Nella fretta di celebrare la certificazione della “missione compiuta”», afferma Mantini «si è trascurato di rilevare un particolare: la recente ordinanza di Berlusconi ha stabilito che le famiglie sfollate devono rientrare nelle case danneggiate anche in assenza dei lavori di riparazione e messa in sicurezza. In molti casi ciò è impossibile, soprattutto per gli immobili classificati “E”». Il deputato pone gli stessi dubbi avanzati nei giorni scorsi dall’Ordine degli Architetti: «Prima sfollati e ora, con un’ordinanza, che è una vera e propria sanatoria legale ma non fisica, rimessi dentro per far tornare i conti. Ma quale tecnico si accollerà la responsabilità di dichiarare agibile ciò che è stato già classificato come inagibile?». Un problema serio, conclude Mantini, «su cui chiediamo al Governo una riflessione, perchè i poteri di ordinanza non possono essere esercitati al di fuori dei parametri costituzionali di ragionevolezza e perchè la vita degli aquilani non sono solo un numero».