Puntellamenti, in vendita i materiali recuperabili
Il Comune alla ricerca di società a cui affidare la gestione del servizio Con il ricavato verranno finanziati progetti socio-culturali e opere pubbliche
L'AQUILA. Legno, acciaio, giunti e travi in ferro. Tanto il materiale che si può recuperare al momento della rimozione delle opere di puntellamento eseguite per mettere in sicurezza gli edifici danneggiati dal sisma. E se lo smantellamento è di competenza delle imprese incaricate dei lavori di ricostruzione, lo stoccaggio dei materiali di risulta può essere affidato ad altre ditte, che poi possono anche acquistarli. Il proprietario di questo patrimonio è, in base a un decreto, il Comune, che ha quindi deciso di emanare un avviso esplorativo, per individuare le eventuali società interessate a gestire il servizio. In pratica, l'obiettivo è capitalizzare il bene, e cioè i materiali recuperabili, e con il ricavato dalla loro vendita prevedere il finanziamento di progetti in ambito sociale, culturale e delle opere pubbliche. L'indagine conoscitiva di mercato scade l'11 novembre e gli operatori economici che risponderanno all'avviso, in forma singola o associata, dovranno effettuare dei sopralluoghi preliminari negli edifici e quantificare, anche dal punto di vista economico, i materiali da stoccare e acquistare. L'iniziativa è dell'assessorato al Patrimonio e del dipartimento per la Ricostruzione: Per quanto riguarda gli immobili pubblici», spiega l'assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano, «il Comune, in quanto proprietario del patrimonio derivante dai diversi materiali utilizzati per la messa in sicurezza, è già nelle condizioni di proporre alle ditte che stanno eseguendo i lavori di ristrutturazione l'acquisto di quei pezzi, come i giunti Innocenti, che possono essere riutilizzati, una volta rimossi i puntellamenti. Lo stesso discorso lo vogliamo estendere agli edifici privati, dove troviamo anche legno, acciaio e travi in ferro. Per il Comune provvedere al loro stoccaggio e deposito sarebbe una spesa non indifferente. Se invece il servizio viene affidato ad altre imprese, disposte anche all'acquisto, l'ente non solo risparmierebbe, ma avrebbe anche un ritorno economico, con risorse da indirizzare a progetti in ambito sociale, culturale e delle opere pubbliche. I materiali di risulta vengono così capitalizzati». Nell'avviso esplorativo è previsto che «i soggetti assegnatari del servizio dovranno provvedere preliminarmente al conferimento e allo stoccaggio dei materiali ritirati in aree di deposito, assumendosi la responsabilità dal momento della rimozione e sollevando così l’amministrazione comunale da qualsiasi responsabilità sia civile che penale». Secondo l'assessore Di Stefano, «la soluzione individuata, visto l'altissimo numero di edifici messi in sicurezza, garantirà anche lo smaltimento di ingenti quantitativi di materiali, che altrimenti andrebbero prima depositati in apposite aree, poi stoccati, pesati, venduti e trasferiti. Tutti costi che il Comune non può sostenere».
Romana Scopano
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