Quel gesto eroico di Esterina che partorì sotto le macerie
Una storia del terremoto del 1915: fu liberata dopo 24 ore La 26enne insignita del Premio internazionale Carnegie
di Giovambattista Pitoni*
Sepolta sotto le macerie, partorì una bambina. Esterina Sorgi, nata il 7 marzo 1889 dal contadino Carlo e dalla donna di casa Annunziata Ciulli, si unì in matrimonio a Luigi Gallese. Fu travolta dal terremoto nella sua casa posta in via Muzio Febonio 22 (proprio dove c'è l'attuale via Muzio Febonio): incinta, il giorno seguente, 14 gennaio, cominciò ad avere le doglie del parto. Con grande coraggio, prontezza di riflessi, con mezzi di fortuna, riuscì – anche se pressoché immobilizzata – a partorire una bambina! Dapprima con una stringa utilizzata per tenere unita la sua chioma e poi con una ciocca degli stessi capelli cavatosi dalla testa riuscì a legare il cordone ombelicale della neonata.
Dopo ulteriori 24 ore, il 15 gennaio, i soldati riuscirono, dopo tanto lavoro, a dissotterrare la coraggiosa Esterina e l'ignara neonata: trasportate a Roma per essere ricoverate in un ospedale, ricevettero la visita della Regina Elena che volle far da madrina al battesimo della piccola alla quale impose il nome di Fortunata. Ad Esterina regalò un corredino per la neonata e la somma di 500 lire. Esterina Sorge, per il notevole eroismo dimostrato nella tragica circostanza, ricevette il Premio Internazionale della Fondazione che porta lo stesso nome del filantropo americano Carnegie che l'aveva creata.
Nel 1911 Andrew Carnegie inviò inviato al Presidente del Consiglio Giovanni Giolitti una lettera con la quale chiedeva di istituire anche in Italia, così come già avvenuto nel Nord America, Gran Bretagna e Francia, una sezione della Fondazione e ne illustrava le finalità: "Compensare qualunque atto di eroismo compiuto da un uomo o da una donna per salvare la vita umana in operazioni di pace".
Dopo tre mesi fu emanato un Regio Decreto con cui si erigeva ad Ente Morale la Fondazione alla quale veniva assegnata una sede presso il Ministero degli Interni.
È necessario ricordare che, nella Marsica, il "Carnegie" fu assegnato anche al settenne Ettore Monaco perché "In Luco dei Marsi (Aquila) subito dopo il grave terremoto del 13 gennaio 1915, quantunque in tenerissima età, operava coraggiosamente il salvataggio di tre sue sorelline travolte dalle macerie della casa crollata".
La piccola Fortunata, appena compiuti 23 anni, sposò Gaetano Sorgi e dopo 6 mesi di matrimonio morì di peritonite presso l'ospedale civile di Avezzano.
*(storico)