«Ricostruzione a prova di sisma»
Presentate le nuove tecnologie basate sui più avanzati criteri di sicurezza.
L’AQUILA. Le moderne tecnologie antisismiche per la ricostruzione. Questo l’argomento al centro del convegno, promosso dall’Enea, volto a presentare ai centri colpiti dal sisma le possibilità di ricostruzione con l’impiego di tecnologie all’avanguardia. Un convegno tecnico, rivolto a tutti i soggetti coinvolti nella ricostruzione, nonché agli amministratori degli enti locali interessati. In apertura dei lavori, dopo i saluti dei rappresentanti delle istituzioni e degli ordini professionali, è toccato all’ingegner Giovanni Lelli, introdurre l’argomento sottolineando l’impegno e le competenze che l’Enea, di cui è commissario, può mettere a disposizione per contribuire alla ricostruzione del patrimonio edilizio. «Ricostruzione» ha detto «che dovrà avvenire con l’adozione dei più avanzati criteri di sicurezza».
Il commissario ha quindi ricordato che dopo l’evento sismico, «l’Enea si è mobilitata subito attivando anche un gruppo di esperti che ha integrato le squadre della Protezione civile per la verifica dei danni e dell’agibilità delle strutture. In un Paese come l’Italia, nel quale oltre la metà degli edifici costruiti tra gli anni ’60 e ’80 viene considerata ad alto rischio sismico, questo nostro impegno è ormai una costante. L’Enea» ha ricordato Lelli «ha, infatti, lavorato al fianco della Protezione civile già dai tempi del terremoto del Friuli». Quindi il convegno, organizzato in collaborazione con l’Università e il Comune dell’Aquila, è entrato nel clou. Molto tecnico l’intervento del professor Luis Decanini (Università la Sapienza di Roma) che ha illustrato i risultati di uno studio sulle caratteristiche del terremoto del sei aprile (magnitudo locale 5.8, magnitudo momento sismico 6.3) e sui danni prodotti dall’evento.
Una panoramica, quella di Decanini, sulle caretteristiche dei comportamenti osservati nelle costruzioni sia antiche che moderne. Poi, l’analisi di alcuni crolli affidata ad Adriano De Sortis (del dipartimento di Protezione civile guidato da Guido Bertolaso). Sotto esame alcuni edifici «gemelli» a Pettino, due dei quali collassati mentre gli altri due hanno riportato solo qualche danno. Tra gli interventi, anche quello di Luciano Marchetti (vice commissario per per la ricostruzione, delegato per il patrimonio e il recupero dei beni artistici). Una «lezione» servita ad illustrare la messa in sicurezza e il recupero di alcuni beni culturali. Due gli esempi portati dal soprintendente: la chiesa delle Anime Sante, in piazza Duomo, e il Forte spagnolo. Alessandro Martelli (Enea) ha parlato, invece, di nuove tecnologie.
«L’attenzione di molti ricercatori e dell’industria si è concentrata, negli ultimi 20-30 anni, sulla messa a punto di tecnologie innovative per la riduzione degli effetti dei terremoti» ha detto. «L’isolamento sismico è la tecnologia più efficace ed è già oggetto di oltre 10 mila applicazioni a tutte le tipologie di costruzioni in oltre 30 paesi, inclusa l’Italia». Una tecnica, questa, già prevista per il recupero dell’ex ospedale San Salvatore, (che diventerà sede della facoltà di Lettere), così come illustrato dal progettista Antonello Salvatori.
Il commissario ha quindi ricordato che dopo l’evento sismico, «l’Enea si è mobilitata subito attivando anche un gruppo di esperti che ha integrato le squadre della Protezione civile per la verifica dei danni e dell’agibilità delle strutture. In un Paese come l’Italia, nel quale oltre la metà degli edifici costruiti tra gli anni ’60 e ’80 viene considerata ad alto rischio sismico, questo nostro impegno è ormai una costante. L’Enea» ha ricordato Lelli «ha, infatti, lavorato al fianco della Protezione civile già dai tempi del terremoto del Friuli». Quindi il convegno, organizzato in collaborazione con l’Università e il Comune dell’Aquila, è entrato nel clou. Molto tecnico l’intervento del professor Luis Decanini (Università la Sapienza di Roma) che ha illustrato i risultati di uno studio sulle caratteristiche del terremoto del sei aprile (magnitudo locale 5.8, magnitudo momento sismico 6.3) e sui danni prodotti dall’evento.
Una panoramica, quella di Decanini, sulle caretteristiche dei comportamenti osservati nelle costruzioni sia antiche che moderne. Poi, l’analisi di alcuni crolli affidata ad Adriano De Sortis (del dipartimento di Protezione civile guidato da Guido Bertolaso). Sotto esame alcuni edifici «gemelli» a Pettino, due dei quali collassati mentre gli altri due hanno riportato solo qualche danno. Tra gli interventi, anche quello di Luciano Marchetti (vice commissario per per la ricostruzione, delegato per il patrimonio e il recupero dei beni artistici). Una «lezione» servita ad illustrare la messa in sicurezza e il recupero di alcuni beni culturali. Due gli esempi portati dal soprintendente: la chiesa delle Anime Sante, in piazza Duomo, e il Forte spagnolo. Alessandro Martelli (Enea) ha parlato, invece, di nuove tecnologie.
«L’attenzione di molti ricercatori e dell’industria si è concentrata, negli ultimi 20-30 anni, sulla messa a punto di tecnologie innovative per la riduzione degli effetti dei terremoti» ha detto. «L’isolamento sismico è la tecnologia più efficace ed è già oggetto di oltre 10 mila applicazioni a tutte le tipologie di costruzioni in oltre 30 paesi, inclusa l’Italia». Una tecnica, questa, già prevista per il recupero dell’ex ospedale San Salvatore, (che diventerà sede della facoltà di Lettere), così come illustrato dal progettista Antonello Salvatori.