Rimosso il busto dell’ex prefetto Letta fedele al fascismo

16 Settembre 2015

La piazza di Aielli stazione tornerà a chiamarsi Risorgimento Di Natale: niente intitolazioni a chi simpatizzava coi nazisti

AIELLI. È stato rimosso per sempre dalla piazza di Aielli stazione il busto dell’ex prefetto fascista Guido Letta e a breve la piazza riprenderà il suo vecchio nome, “Risorgimento”. Ieri mattina il sindaco Enzo Di Natale ha presieduto alla rimozione del busto che domani sarà riconsegnato a Sandro Maccallini, l’attuale proprietario di Villa Letta, ad Aielli.

È qui che il busto si trovava prima che l’amministrazione guidata dall’ex sindaco Benedetto Di Censo, decidesse di spostarlo per metterlo di fianco alla chiesa che fece costruire in paese l’ex prefetto di origini aiellesi.

«Letta fu un benefattore per Aielli» sottolinea Maccallini, «fece costruire il pastificio per dare lavoro alla popolazione e la chiesa. L’attuale amministrazione non ha apprezzato il valore del busto, che personalmente donai alla popolazione con un atto pubblico e registrato, quando si decise di cambiare il nome alla piazza. Il busto, di marmo di Carrara, ha anche un valore economico e ho curato io il progetto dell’installazione in piazza. Si tratta di un’opera realizzata su scala uno a uno, da Arturo Dazzi, famoso artista degli anni Trenta dello scorso secolo», conclude, «che è stato anche l’autore dell’obelisco dell’Eur».

Netta la posizione del sindaco Di Natale. «L’operato di una persona», dice il primo cittadino, «si valuta in base alla somma delle proprie azioni. Nessuno nega quello che Letta ha fatto per Aielli, come ho già sottolineato in numerosi incontri pubblici. In Comune è custodito però anche il carteggio che Letta aveva con Mussolini in cui dichiarava devozione al fascismo e al nazismo. Il prefetto Letta ha avuto un ruolo attivo in molte brutte pagine della nostra storia, come le leggi razziali, tanto che gli venne conferita la Croce dell’Ordine dell’aquila tedesca, concessa soltanto ai simpatizzanti del nazismo. Non si possono lasciare intitolazioni di piazze», conclude il sindaco, «a chi ha un passato del genere». (m.t.)

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