Rocca di Mezzo, il papà camoscio fa da balia alla figlia incinta
Rara osservazione in natura registrata questa mattina dalla guardia ecozoofila volontaria Sara Megale
ROCCA DI MEZZO. L'osservazione dei camosci presenti nell'Area Faunistica del Camoscio di Rovere, a Rocca di Mezzo (L'Aquila), riserva una sorpresa alla guardia ecozoofila volontaria Sara Megale, che nei giorni scorsi ha assistito a una scena rara in natura. "Nei giorni scorsi", racconta Sara Megale, guardia volontaria "ho potuto osservare la femmina di camoscio appenninico Sky, ospite dell’Area Faunistica del Camoscio di Rovere, ormai prossima al parto che avviene dopo circa 6 mesi di gestazione e il comportamento del maschio Ago.
In natura le femmine gravide si isolano su zone scoscese e irraggiungibili, dove si sentono più al sicuro, per partorire in genere un cucciolo. Si assiste quindi alla formazione di “asili nido”, cioè gruppi formati da una o più femmine adulte che si alternano con le altre madri nella custodia di numerosi piccoli in modo da consentire alla madre di potersi più facilmente nutrire, senza impegni di allattamento e di sorveglianza". I maschi adulti, invece, tendono a essere solitari e a rimanere nelle zone boscose, raggiungendo le femmine in quota solo per il periodo riproduttivo". Ed ecco la sorpresa, registrata questa mattina, quando "la cucciola di un anno Hope, visibilmente nervosa e spaventata, vagava nell’Area Faunistica con aria smarrita avendo perso il suo punto di riferimento la mamma Sky che si è isolata. Il papà Ago la seguiva come un’ombra per darle tranquillità e farle sempre sentire la sua vicinanza. Si tratta questo di un evento eccezionale che non avviene in natura. Nell’Area Faunistica, essendoci una sola famiglia di camosci, il ruolo del padre è molto importante: Ago si sente in dovere di prendersi cura di sua figlia Hope".