Rubinetti chiusi nell’Aquilano, a rischio circa 80mila cittadini
Interruzioni notturne da stasera fino a domenica dalle 23 alle 5 per carotaggi sotto il Gran Sasso Il sindaco Biondi: «I lavori in città sono finalizzati a un miglioramento delle condotte idriche»
L’AQUILA. Dalle reti idriche da riparare a macchia di leopardo al rischio contaminazioni delle acque dovute alle trivellazioni del Gran Sasso. L’emergenza idrica nell’Aquilano continua a tenere in scacco il territorio del capoluogo. E anziché rientrare, adesso è sul punto di espandersi a macchia d’olio. Sono infatti previste altre tre notti di rubinetti chiusi, da stasera a domenica (dalle 23 alle 5), per un disservizio che, stavolta, non minaccia di toccare chi sì e chi no, bensì un bacino di utenza potenziale pari complessivamente a 80mila abitanti. Ulteriori chiusure che stanno disorientando i cittadini.
trivelle E CONTaMINAZIONE
«Tutelare la qualità delle acque potabili e assicurare la continuità del servizio durante i lavori». Con queste parole, il commissario straordinario per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, Pierluigi Caputi, conferma l’inizio dei primi lavori di perforazione nelle gallerie del Gran Sasso e la contestuale chiusura parziale del traforo stesso a partire dal 14 ottobre fino a fine novembre. Aggiungendo che, «al fine di minimizzare i disagi, le perforazioni di sondaggio saranno eseguite giorno e notte», così da non gravare oltremodo sulla mobilità veicolare. Gli automobilisti possono così tirare un sospiro di sollievo, specie quelli tenuti a percorrere quotidianamente quel tratto. Di diverso avviso gli abitanti dei Comuni dell’Aquila, Acciano, Barisciano, Caporciano, Carapelle Calvisio, Castel del Monte, Castelvecchio Calvisio, Collepietro, Fagnano Alto, Fontecchio, Fossa, Gagliano Aterno, Molina Aterno, Navelli, Ocre, Ofena, Poggio Picenze, Prata d’Ansidonia, San Benedetto in Perillis, San Demetrio ne’ Vestini, San Pio delle Camere, Sant’Eusanio Forconese, Santo Stefano di Sessanio, Tione degli Abruzzi e Villa Sant’Angelo. Tutti alle prese, già da stasera, con la maggiore sospensione del servizio idrico per estensione geografica e numero di abitanti coinvolti, da poco annunciata in via ufficiale sul sito della Gran Sasso acqua.
LE SPIEGAZIONI DI GSA
«Tale interruzione», si legge sul sito di Gsa, «consentirà di accumulare consistenti volumi di acqua nei serbatoi gestiti, al fine di poter fronteggiare possibili contaminazioni dell’acqua emunta dal Gran Sasso a seguito delle perforazioni che saranno eseguite dal Commissario per la messa in sicurezza da tale sistema idrico a partire da lunedì prossimo 14 ottobre».
IL PUNTO DI VISTA DI BIONDI
«Sono in costante contatto con il presidente della Gran Sasso Acqua spa, Ivo Pagliari, e con il direttore, Mario Di Gregorio», ha precisato il primo cittadino del capoluogo, Pierluigi Biondi. «Le interruzioni programmate nelle ore notturne sono dovute soltanto al miglioramento delle condizioni delle condotte idriche; voglio ricordare che persino nel corso dell’estate, caratterizzata da lunghi mesi di siccità, alte temperature e assenza di precipitazioni, nel nostro comprensorio non si sono registrati né chiusure né disagi di sorta nei confronti della cittadinanza, né all’Aquila né nel circondario. Anzi, grazie proprio all’azione svolta, prima da Fabrizio Ajraldi, poi da Alessandro Piccinini e ora da Pagliari, abbiamo ricevuto ringraziamenti da parte di sindaci anche non di centrodestra proprio perché sono stati risolti problemi che si trascinavano da anni. Nel 2022 emanai sì un’ordinanza per vietare il consumo dell’acqua a causa della paventata contaminazione da toluene», ricorda il primo cittadino a proposito di un precedente allarme poi subito rientrato, «ma la revocai quasi subito a seguito di un supplemento di analisi che dimostrarono che si trattava di un falso allarme. Più in generale, rispetto alla messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso attesa da anni, aspettiamo gli esiti delle indagini disposte dal commissario, ma voglio ribadire come si tratti di problemi annosi e oggi, per la prima volta, il governo, la Regione e tutti gli enti coinvolti si stanno prendendo la briga di affrontare e risolvere senza rinvii o rimpalli di responsabilità».
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