Sciatori, afflusso record nelle 3 stazioni consorziate, ma a Ovindoli è rischio stop
Campo Imperatore, Campo Felice e Ovindoli registrano migliaia di presenze Bartolotti (Monte Magnola): «Senza il secondo pozzo per l’acqua rischio stop»
L’AQUILA. Pienone ovunque, anche se a singhiozzo a causa di alcuni giorni di maltempo. Si chiude però con un sold-out quasi generalizzato la prima parte della stagione sciistica nei comprensori sciistici del Gran Sasso, di Campo Felice e di Ovindoli-Monte Magnola. Ma non sono tutte rose e fiori.
OVINDOLI. A lanciare l’allarme sul prosieguo della stagione è Giancarlo Bartolotti, presidente degli impianti di Monte Magnola a Ovindoli. «Abbiamo sparato tutta la neve che potevamo sparare, e adesso abbiamo finito l’acqua», spiega al telefono, «e se non nevica ci dovremo fermare. La richiesta degli sciatori è altissima», spiega il presidente Bartolotti, «non meno di 4.000 presenze al giorno, e nel circondario c’è il tutto esaurito. Ma ci sono alcune criticità. L’anno scorso in estate l’amministrazione comunale di Ovindoli ci aveva promesso un secondo pozzo che avrebbe aumentato la possibilità di tenere aperte le piste a monte e a valle. E invece di questo secondo pozzo non c’è traccia: siamo fermi a solo 50.000 metri cubi di acqua, mentre Roccaraso può contare su 200mila metri cubi. Se non dovesse nevicare rischiamo di doverci fermare. E se a questo aggiungiamo la mancanza endemica di parcheggi, che coprono solo il 50% del fabbisogno, si capisce come la situazione non sia allegra».
CAMPO FELICE L’inizio di stagione è andato «molto bene» a Campo Felice. «Non ci possiamo lamentare», spiega Gennarino Di Stefano, direttore degli impianti. «A parte qualche giorno di maltempo, abbiamo potuto tenere gli impianti quasi sempre aperti, con una presenza tra 6mila e 7mila persone al giorno dal 27 dicembre fino all’altroieri». Gli impianti si confermano un importante volàno per il territorio, con il tutto esaurito un po’ ovunque. «Qui è tutto pieno, tra alberghi e case private», conferma Di Stefano, «segno di quanto la neve sia importante per l’economia del territorio». Qui il problema parcheggi è provocato quasi esclusivamente dal comportamento degli utenti. «I parcheggi ci sono», spiega Di Stefano, «ma gli sciatori si fermano in doppia fila creando problemi alla circolazione, e il vigile urbano in servizio, da solo, non può far nulla».
GRAN SASSO Tira un grosso respiro di sollievo il comprensorio del Gran Sasso, con la funivia presa d’assalto da centinaia di sciatori ed escursionisti. «Fino a 1.700 persone al giorno», racconta Luigi Faccia, consigliere comunale e maestro di sci. Sul Gran Sasso verrà ricordato con orrore il periodo di Natale, con la morte dei due escursionisti romagnoli Luca Perazzini e Cristian Gualdi, sorpresi dalla bufera e ritrovati senza vita alcuni giorni dopo in fondo alla valle dell’Inferno. Il richiamo alla prudenza arriva da Luca Festuccia, carabiniere forestale impegnato nel servizio Meteo-mont di monitoraggio del manto nevoso in quota. «Serve prudenza e sarebbe opportuno che gli escursionisti si dotassero di dispositivi salvavita, il trasmettitore artva, pala e sonda».