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Scontro a distanza tra rom e Salvini ad Avezzano
Il leader della Lega nord arriva in città quando ormail il caso della casa occupata è risolto: "Una fortunata coincidenza". Ma la comunità rom lo contesta: "Siamo italiani anche noi"
AVEZZANO. Da una parte il leader della Lega nord, arrivato ad Avezzano per "sgomberare" la casa occupata da una famiglia rom. Dall'altra la comunità degli zingari che gridano "anche noi siamo italiani". In mezzo un cordone di forze dell'ordine che, di fatto, già la mattina avevano disinnescato la "bomba" sogmberando l'appartamento in via Mattarella occupato abusivamente da Rosa, una donna di 24 anni con la sua bimba di sei mesi.
Così Matteo Salvini si è presenato ad Avezzano come il "ghe pensi mi". «È successa una piccola magia: è bastato preannunciare l' arrivo di Salvini per liberare un appartamento occupato. Significa che c'era un sindaco che dormiva, ma tenetelo sveglio, non posso tornare qui tutte le settimane», ha commentato ironico il leader della Lega.
Il sindaco Giovanni Di Pangrazio ha replicato sottolineando che Salvini è arrivato «a vedere la legalità ristabilita. La magistratura è intervenuta. Il Comune si è impegnato, così come le forze dell'ordine. Questo è un esempio da esportare altrove». E il leader della Lega ha risposto parlando di «fortunata coincidenza, ma a questo punto se c'è un'altra occupazione abusiva sono disposto a tornare».
Ma la visita di Salvini è stata contestata dai parenti della ragazza che ha dovuto lasciare la casa occupata. In una decina hanno affrontato con una bandiera italiana in mano i simpatizzanti della Lega Nord gridando: «Vergogna Salvini, con quello che è successo a Bruxelles viene qui a prendere due voti in un piccolo paese». «Siamo italiani come quelli lì», ha detto la madre di Rosa indicando i supporter di Salvini, «siamo nei campi rom con l' immondizia. Mia figlia ha solo occupato la casa di una marocchina che non c'era mai e che noi abbiamo ripulito. Abbiamo diritto alla casa anche noi che siamo italiani».