Sequestrato pesce dragone, vale fino a 300mila euro
Rarissimo esemplare della specie protetta trovato dai carabinieri forestali in un acquario di un esercizio commerciale. Il proprietario rischia l’arresto da sei mesi a due anni e l’ammenda da 15 a 150mila euro
SCURCOLA MARSICANA. Nei giorni scorsi i militari del Nucleo Cites del gruppo carabinieri forestale di Pescara, a seguito di segnalazione di un cittadino del posto, hanno sequestrato in una ditta commerciale di Scurcola Marsicana un esemplare vivo di pesce dragone. I carabinieri hanno denunciato alla procura della Repubblica di Avezzano per la sua detenzione illecita, un 50enne avezzanese di origini straniere.
Il possesso di tale specie (Arowana asiatico, Scleropages formosus), in pericolo di estinzione a causa della rarefazione delle sue popolazioni, dovuta ai prelievi illegali in natura, è tutelata sia dalla Convenzione di Washington del 1973 sia sia dal Regolamento (CE) n. 338/97,
Il rarissimo esemplare, trovato all’interno di un acquario, ha un valore commerciale che può arrivare anche a 300mila euro. Nella tradizione popolare dell’Asia orientale è considerato beneagurante e, pertanto, i suoi esemplari vengono regalati agli amici e parenti come portafortuna. Il pesce, non avendo il titolare del negozio fornito ai militari operanti la certificazione Cites obbligatoria per legge per la detenzione dell’animale e non potendo, quindi, dimostrarne la legale provenienza, è stato sottoposto a sequestro d’iniziativa, già convalidato dal pubblico ministero della Procura di Avezzano e affidato provvisoriamente in giudiziale custodia allo stesso indagato, in attesa del trasferimento presso un acquario autorizzato a detenere esemplari vivi tutelati dalla Convenzione di Washington – Cites.
“L’indagato” ha dichiarato il comandante del Gruppo carabinieri forestale di Pescara, “rischia l’arresto da sei mesi a due anni e l’ammenda da 15mila a 150mila euro".