Sulmona, lavoratori in stato di agitazione al Centro di salute mentale

17 Settembre 2014

I sindacati Nursind e Cisal annunciano l’avvio della protesta: la Asl non risponde alle richieste di tutela da parte dei dipendenti

SULMONA

Il Nursind e la Cisal-Fpc hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori dirigenti medici e del personale del comparto del Centro salute mentale di Sulmona e Castel di Sangro della Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila annunciando che nei prossimi giorni «saranno messe in atto tutte le azioni sindacali e politiche». Lo stato di agitazione è conseguente alle mancate risposte da parte dei vertici della Asl alle numerose richieste dei dipendenti del Centro di salute mentale di Sulmona. Richieste finalizzate sia alla tutela delle posizioni professionali sia alla possibilità di poter fornire un'adeguata attività di assistenza psichiatrica nella Valle Peligna e nell'Alto Sangro.

«Lo stato di agitazione sindacale rappresenta solo il primo passo di una vertenza sindacale che può prevedere anche la proclamazione dello sciopero - fanno sapere NurSind e Cisal-Fpc - al fine di ottenere da un lato serietà nell'agire aziendale nel rispetto delle norme giuridiche che regolano i rapporti di lavoro dall'altro la garanzia di un livello assistenziale adeguato alle richieste del nostro territorio secondo le più moderne prospettive di assistenza psichiatrica».

«In questi mesi abbiamo purtroppo assistito ad una netta riduzione delle prestazioni assistenziali e ad un aumento del disagio psichico e sociale dei nostri pazienti e dei loro familiari - dichiara Massimo Tardio, segretario aziendale Cisal-fpc - sono infatti quasi triplicati i ricoveri ospedalieri in condizione di urgenza (TSO). Ribadisco che l'Azienda, con alcune penalizzanti scelte organizzative, sta determinando questa situazione attraverso una drastica riduzione dell'assistenza psichiatrica nella nostra zona, peraltro già carente. Spostare a L'Aquila circa 200 ore mensili di lavoro professionale medico specialistico e non riuscire a trovare sedi adeguate per i centri di salute mentale di Sulmona e di Castel di Sangro è la dimostrazione della volontà aziendale di ridurre drasticamente nel nostro territorio l'assistenza psichiatrica».

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