«Un botto, poi l’albero mi ha schiacciato»

Il racconto del giovane rimasto ferito nell’auto travolta da una pianta. È ricoverato nel reparto dove si sta specializzando

L’AQUILA. «Non mi sono accorto di nulla, ho solo sentito un gran rumore, poi ho perso i sensi. Quando mi sono svegliato ho visto quei tronchi dentro e sopra il tetto della macchina, a pochi centimetri dalla mia testa».

Mattia Del Maestro, il 28enne che era alla guida dell’auto travolta da un enorme albero caduto lungo via Antica Arischia, è ricoverato nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale San Salvatore, lo stesso dove il ragazzo, laureato in Medicina, sta facendo la specializzazione. L’incidente è avvenuto lunedì mattina in via Antica Arischia, a pochi metri dagli edifici scolastici. La Bmw, a bordo della quale il 28enne stava raggiungendo l’ospedale, è stata travolta da un grosso albero, venuto giù di colpo a causa della neve e delle forti raffiche di vento. La macchina è stata letteralmente spostata al centro della carreggiata ed è stata schiacciata dal peso dei grandi rami. Alcuni di questi hanno preso in pieno anche una pensilina dell’Ama, ma fortunatamente l’unica persona che era in attesa dell’autobus è riuscita a mettersi in salvo.

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«Andavo piano perché la strada era molto ghiacciata. Davanti, ma a una certa distanza, c’era un’altra auto», racconta il ferito. «Non mi sono reso conto di nulla. So solo che quando ho ripreso i sensi ho visto un enorme ramo dentro l’abitacolo, a pochi centimetri dalla mia testa. E l’auto schiacciata dal peso di tutto quel legname. Sono davvero un miracolato, se avessi avuto una macchina più piccola non avrei avuto scampo». Una brutta avventura per Mattia, in queste ore assistito anche dai suoi colleghi del corso di specializzazione nel reparto di Neurochirurgia, diretto dal professor Renato Galzio. Il giovane si trova lì in osservazione a causa del colpo in testa e di un inizio di amnesia che ha spinto i medici a un ricovero precauzionale. Lo studente ha riportato anche la frattura di un braccio. I ricordi continuano a essere ancora un po’ annebbiati e la sua prognosi è di trenta giorni.

Sulla vicenda sono in corso indagini per accertare la proprietà del terreno ed eventuali responsabilità (mancanza di manutenzione) nella caduta dell’albero. In quanto al risarcimento dei danni, il 28enne taglia corto: «A dire il vero mi sono appena svegliato, non ho avuto il tempo di pensarci. Adesso devo guarire, poi si vedrà».

Raniero Pizzi

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