Un docu-film sulla vita di Pietro da Morrone

14 Maggio 2014

L’AQUILA. Pietro prima di diventare Celestino. L’uomo, la sua umiltà, e la spiritualità che sin da bambino lo rese «diverso». Tutto questo racconta il docu-film di Giuseppe Tandoi «Nolite Timere. L’in...

L’AQUILA. Pietro prima di diventare Celestino. L’uomo, la sua umiltà, e la spiritualità che sin da bambino lo rese «diverso».

Tutto questo racconta il docu-film di Giuseppe Tandoi «Nolite Timere. L’insegnamento di Papa Celestino V». Il film sarà proiettato in prima assoluta il 19 maggio nel cinema Movieplex, alle 20,15. I testi di don Lelio Marini – abate celestino che nel 1630 riordinò gli scritti di Celestino V e dei suoi discepoli nonché gli atti del processo di canonizzazione avvenuto nel 1313– sono la base documentale del film sceneggiato da Tandoi ed Eulalia Caterina Rosati.

«I documentari, di solito, ricreano i momenti più importanti di una storia», ha osservato il giovane regista Tandoi. «Noi, invece, abbiamo scelto di far conoscere il Pietro più autentico, ci siamo chiesti chi è stato Pietro e cosa ha fatto prima del gran rifiuto e della canonizzazione».

A interpretare con grande intensità Pietro l’eremita è Lino Capolicchio, attore di grande esperienza, protagonista per film di Roberto Faenza, Dino Risi, e scelto da Vittorio De Sica per il suo ruolo più celebre, Giorgio, il protagonista del «Giardino dei Finzi-Contini».

«Mi sono avvicinato a questo docu-film con interesse, io non sono credente, ma Celestino mi ha incuriosito», ha commentato Capolicchio, «così come la sensibilità di questo giovane regista. È stato un lavoro di grande impegno, e solo lavorando sodo si ottengono grandi risultati». Tante le partecipazioni abruzzesi a questo film: gli attori Claudio Marchione, Manuele Morgese Antonia Renzella, Franco Narducci che interpreta l’abate don Lelio Marini, Aldo Spahiu, Daniele Micheli ed Emanuele Federici. L’unica non abruzzese è Marilia Papaleo. Abruzzese è anche Manlio Fabrizi, autore di tutte le musiche, eseguite dal gruppo vocale e strumentale del Concentus Serafino Aquilano. Il film è stato girato negli eremi, in alta quota, in gran parte nell’Aquilano ma anche nel resto del Centro Italia. Realizzato con 42mila euro (35mila dal Mibac che lo ha riconosciuto film di interesse culturale nazionale e 8mila dalla Regione) il film è patrocinato dal Comune dell’Aquila ed è stato presentato anche dall’assessore comunale Lelio De Santis. Un mondo di grande spiritualità, un intensa umanità, una profonda saggezza, sono gli aspetti che Tandoi ha voluto mostrare di Pietro. «Questo docu-film racconta ciò che non si dà per scontato», ha detto la co-sceneggiatrice. «Un bambino che a tre anni sa a memoria tutte le preghiere, un uomo che invitava sempre tutti a pregare, come unica vera via per la guarigione che poi avveniva sempre. Il vero insegnamento di Pietro è la sua integrità. Integrità che è scomoda e dunque scandalosa». (b.b.)

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