Basta sport, c’è Facebook il male oscuro dei ragazzi

Il Centro di tutela della salute: a Pescara cresce il fenomeno dell'abbandono precoce dell'attività motoria da parte degli adolescenti attratti dai social network
PESCARA. L'abbandono precoce dell'attività sportiva da parte degli adolescenti è un fenomeno in crescita a causa della moltiplicazione degli interessi, tra questi le console giochi e i social network.
A rivelare questo dato preoccupante sono Evanio Marchesani, responsabile del Centro di tutela della salute nelle attività sportive della Asl di Pescara, e Margherita Sassi, coordinatrice del nuovo servizio di Psicologia dello Sport attivato lo scorso mese di aprile.
Il nuovo servizio punta proprio a favorire un atteggiamento consapevole verso la pratica sportiva e anche a insegnare a convogliare nella maniera corretta la voglia di sport. Il progetto, già attivato in via sperimentale a partire dal Duemila, ha portato avanti il discorso della pratica sportiva anche all'interno delle scuole medie e superiori. Proprio nel corso di questi incontri è emerso il filone della vita sedentaria condotta dai ragazzi che al sacrificio e al sudore dello sport preferiscono i più comodi videogiochi, i computer e i cellulari di ultima generazione che permettono di essere sempre connessi ai social network.
«Per i giovani», spiega Sassi, «il rischio attuale è l'abbandono precoce dall'attività sportiva che avviene intorno ai quindici, sedici anni nella fase dell'adolescenza e dello sviluppo fisico. La predisposizione allo sport è calata nelle nuove generazioni e la conseguenza è un danno sia fisico che psichico. Il problema è la moltiplicazione degli interessi, spesso l'unico passatempo sono le console».
Sassi spiega anche quali siano le problematiche connesse per chi non pratica sport: «Qualsiasi sport insegna valori e sviluppa attitudini come il rispetto, il confronto e la capacità di relazionarsi con gli altri, viene meno il confronto sociale e non ci sono situazioni che ti mettono sotto pressione. É molto più comodo giocare con la console o stare collegato ai social network, ma l'energia accumulata poi deve essere comunque tirata fuori e viene sfogata in altro modo, spesso in maniera sbagliata. La strada da seguire è quella di riuscire a integrare con il resto l'attività sportiva, saperla incanalare nel modo giusto, perché il ragazzo che a quindici anni non fa più sport non viene educato al movimento, all'azione e alla pratica ludica».
Non fare attività sportiva comporta anche conseguenze non di poco conto a livello fisico, come spiega Marchesani: «Lo sviluppo fisico del ragazzo perde le prerogative legate al movimento proprio nel momento peggiore, quando l'individuo è in fase di mutazione. Non avendo lo stimolo che provoca la pratica sportiva ne risente tutto il corpo con l'apparato cardio-respiratorio, la struttura muscolo-scheletrica, il sistema psichico. Lo sport offre tanti vantaggi che incidono sullo stato di benessere generale. I ragazzi perdono la capacità di adattamento e lo spirito di sacrificio che ha ripercussioni anche sullo studio che è pur sempre un allenamento».
Il servizio di Psicologia dello sport è attivo il martedì dalle 11 alle 13, il mercoledì dalle 9 alle 13 e il giovedì dalle 15 alle 19. Per richiedere informazioni è possibile contattare i numeri 085/4253961 o 085/4253941 o rivolgersi alla segreteria del servizio. La consulenza è gratuita ed è indirizzata a tutti coloro che favoriscono l'evoluzione del sistema sportivo sul territorio come atleti, allenatori, preparatori atletici, maestri, istruttori, docenti di educazione fisica, dirigenti, massofisioterapisti, arbitri e genitori. In fase di lavorazione anche specifiche attività di gruppo da riservare alla capacità di rilassamento, al training autogeno, alle life skills nello sport e all'intelligenza emotiva applicata all'attività fisica. Tra le finalità principali del servizio quella di chiarire e sostenere il collegamento esistente tra l'atteggiamento consapevole nei confronti dell'attività motoria e sportiva e un'auspicata sensazione di felicità.
Loris Zamparelli
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