Aggredì due giovani fratelli 36enne finisce in manette
Il pestaggio avvenne a luglio a Pescara vecchia dopo una sfida a braccio di ferro Arrestato anche un uomo che nascondeva eroina e cocaina in camera da letto
PESCARA. Si chiude il cerchio delle indagini sulla violenta aggressione avvenuta il 29 luglio scorso in corso Manthoné, scaturita da una banalissima sfida a braccio di ferro. Due fratelli slovacchi, di cui uno disabile, furono picchiati da un uomo conosciuto poco prima in un locale, e subito dopo il pestaggio il responsabile fuggì via, facendo perdere le tracce.
Ora i carabinieri della compagnia di Pescara, coordinati dal capitano Claudio Scarponi, hanno individuato l’uomo che si sarebbe reso responsabile di quell’episodio e lo hanno arrestato. Si tratta di Simone Morelli, 36enne, di Pescara, già conosciuto alle forze dell’ordine, che i militari del Nucleo operativo e radiomobile di Pescara hanno identificato effettuando uno studio accurato e minuzioso delle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza della zona e raccogliendo le dichiarazioni di alcune persone che hanno assistito ai fatti, avvenuti sotto gli occhi di un bambino di otto anni, figlio della donna picchiata.
Stando alla ricostruzione degli investigatori, Morelli si sarebbe cimentato in una sfida a braccio di ferro. Un giochino apparentemente innocuo e comunque da prendere come tale. E invece le conseguenze del match, finito male per Morelli, sono state inaspettatamente violente perché, sempre stando al racconto dei militari dell’Arma, l’uomo avrebbe prima aggredito il ragazzo, che peraltro aveva appena conosciuto in un locale, e poi la sorella, intervenuta per difenderlo. Al primo ha provocato una lesione al volto, alla seconda la rottura di zigomo e mandibola per cui entrambi sono finiti in ospedale e per la donna le conseguenze delle botte sono state piuttosto pesanti. Dopo essersi sfogato l’aggressore si è allontanato e proprio in quegli istanti è arrivato il fidanzato della donna ferita, che ha lo visto fuggire e lo ha riconosciuto, trattandosi di una persona che frequenta la zona di Pescara vecchia.
Proprio il fidanzato della malcapitata ha denunciato su Facebook l’episodio e, in preda alla rabbia, ha anche annunciato di essere intenzionato a farsi giustizia da solo se le forze dell’ordine non avessero individuato in tempi rapidi il responsabile di quell’assurdo pestaggio. Parlava di «vendetta privata», dopo aver saputo dello «scempio» che era stato commesso nella zona della movida davvero per un nonnulla e in modo assolutamente gratuito, ma poi la tensione è calata e ha atteso i tempi della giustizia.
Gli stessi militari inoltre hanno proceduto all'arresto in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Luigi Marzoli, 45enne di Pescara. L'uomo era stato arrestato il 26 gennaio perché era stato trovato in possesso di 40 grammi di eroina e alcuni di cocaina nascosti in una tapparella della camera da letto.
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