Aree non idonee per le rinnovabili, il Forum H20: “Questa legge è un bluff”
Il forum per i movimenti dell’acqua interviene sulla proposta di legge relativa alle aree non adatte per gli impianti eolici e fotovoltaici presentata in Giunta regionale: “Manca una pianificazione decente”.
PESCARA. La proposta di legge della giunta regionale abruzzese sulle aree non idonee per eolico e fotovoltaico è un vero e proprio bluff". Così il Forum H2O interviene sul progetto di legge sulle aree idonee e non idonee che andrà in discussione martedì 10 dicembre in Consiglio Regionale. "Davanti a 3 miliardi di euro di investimenti e decine miliardi di ricavi per i proponenti dei quasi 3.000 MW di potenza da installare entro il 2030, e alla necessità di garantire la tutela di beni culturali e naturalistici - continua il Forum H2O - è necessario assicurare un dibattito approfondito perché finora vi è stata una narrazione fondata su slogan contrari alla realtà. Basta leggere la proposta di legge, per rendersi conto che per i prossimi decenni il territorio abruzzese non avrà una pianificazione decente per lo sviluppo ordinato di eolico, fotovoltaico e altre fonti rinnovabili" .
Nella nota si parla di " aree idonee, dove i procedimenti per l'approvazione dei progetti sono accelerati; aree ordinarie, dove i progetti saranno esaminati con le leggi ordinarie; aree non idonee, dove gli impianti saranno vietati". Il Forum prosegue: "Basterà dire che i grandi impianti eolici e rinnovabili potranno continuare a essere realizzati (come aree ordinarie) in aree individuate dalla legge come "bellezze panoramiche e così pure quei punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di queste bellezze" oppure in terreni confinanti con centri e nuclei storici che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale. In sintesi, su un colle da cui si vede mezzo Abruzzo si potrà piazzare una torre eolica alta come la torre Eiffel".
E continua: "Oppure un centro storico potrà essere assediato da una distesa di pannelli fotovoltaici. Solo le aree agricole intensive saranno aree non idonee mentre, per fare un esempio, un campo di zafferano, se non ha ricevuto fondi di investimento dagli enti negli ultimi anni, potrà essere espropriato per realizzare un mega-impianto di rinnovabili. Per non dire dell'assenza di fasce cuscinetto tra il confine delle aree protette e gli impianti, come se una torre eolica di 300 metri di altezza non abbia alcun impatto sulla bellezza di un territorio se messa a 1 metro dal confine. Nessun accenno ai beni culturali come fiumi, laghi, aree gravate da uso civico, tratturi ecc elencati dall'art.142 del Testo unico dei Beni culturali. Per non parlare dell'assenza di sistemi di premialità per le comunità energetiche, cioè per i progetti promossi dal basso da enti locali e cittadini e non da multinazionali". "Le rinnovabili vanno fatte ma in maniera ordinata. Auspichiamo che i consiglieri regionali aprano all'audizione pubblica per comporre tutti gli interessi in una legge equilibrata" conclude il Forum H2O