Sulla spiaggia i tubolari per il ripascimento della sabbia

PESCARA / RIVIERA SUD

Bagnanti prigionieri di tubi e transenne 

Monta la protesta contro i lavori di ripascimento. I balneatori: vanno interrotti subito. E c’è chi trancia le recinzioni

PESCARA. I «muri di gomma» sono caduti ieri davanti agli stabilimenti Il Corallo e il Pirata, lungo la riviera sud di Portanuova. I bagnanti, fino al giorno prima prigionieri delle recinzioni rosse del cantiere antierosione, hanno trovato i varchi aperti nei due lidi. Mare blindato per i clienti degli altri 5 stabilimenti coinvolti dagli interventi di ripascimento ordinati dal Comune nei tempi sbagliati. I serpentoni di plastica erano aperti sin dalle prime ore del mattino. I bagnanti li hanno attraversati e si sono tuffati in acqua, complice il caldo torrido della domenica. Al Corallo le transenne sono state trovate arrotolate intorno ai grossi tubolari di plastica gialla e nera che servono alle navi per raccogliere la sabbia in mare e trascinarla verso la spiaggia, ieri affollatissima dopo giorni di deserto.

Palme con "vista transenne"

Come è possibile che il muro di plastica sia stato abbattuto? Il titolare del Corallo, Alessio Pacchione, non si scompone: «Le ho trovate così stamani alle 11 quando sono arrivato, non capisco cosa sia accaduto», taglia corto il balneatore. Una «vergogna», scrive Antonio Taraborrelli, residente di Porta Nuova a commento della foto della ruspa in spiaggia inviata al Centro.
Intanto oggi è previsto il sopralluogo del sindaco Marco Alessandrini accompagnato dall’assessore al Demanio Gianni Teodoro. Gli amministratori incontreranno i vertici della ditta appaltrice, Cardinale, dopo le numerose contestazioni dei sette balneatori coinvolti dalle operazioni di ripascimento che hanno minacciato il ricorso alla Procura se il cantiere, posizionato fuori stagione, non verrà smantellato per consentire la normale balneazione a stagione avviata. Lo scopo della riunione è cercare un accordo per arrivare alla sospensione del cantiere, e al conseguente rinvio dei lavori dopo l’estate, come richiesto dagli imprenditori balneari, senza dover ricorrere al pagamento di penali salate. Oggi sarà il giorno dell’accordo tra le parti?
Gli stabilimenti interessati alle operazioni di rinfoltimento dei litorali (6.600 metri cubi di sabbia, per meno di un km di litorale e un costo di circa 95mila euro erogati dalla Regione al Comune) sono: Ombretta, Circolo della Vela, Rivadoro, Il Corallo, Il Pirata, Coralba e Nuovo Tramonto dove i lavori sono terminati. C’è solo da smantellare le transenne, ma sono necessari alcuni giorni per il decantamento della sabbia rimossa, per l’abbattimento dei microrganismi.
Sulla questione interviene anche Alberto Corraro dell’Adiconsum: «Questo brutto muro di gomma arriva proprio nell’anno in cui le analisi indicano le acque pulite. Quella dei balneatori non è una presa di posizione ma un tentativo di migliorare le cose. Gli scorsi anni stavamo a riva sempre con i piedi in acqua perché mancava la sabbia sulla spiaggia».

Bagnanti intrappolati dietro alla recinzione

L’assessore Teodoro, infine, risponde ad Armando Foschi, dell’associazione “Pescara mi piace” che nei giorni scorsi aveva denunciato lo sconfinamento dei bagnanti oltre le transenne, dove avevano steso gli asciugamani in territorio vietato. «Le operazioni», spiega Teodoro, «sono state condivise con Arta e Asl. Nascono per restituire la fruibilità della spiaggia in un posto storicamente colpito dal fenomeno dell’erosione. Ci meravigliano le denunce di chi rema sempre contro».
Quanto alle recinzioni: «L’impresa controlla che non vengano manomesse, altrimenti vengono ripristinate».
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