Blitz in carcere, trovati telefonini e droga

Il provveditore Siciliano invia 150 agenti: perquisizione straordinaria all’alba. I sindacati: «Operazione attesa da tempo»
PESCARA. Perquisizione straordinaria, con il blitz all’alba di 150 poliziotti, nel carcere di San Donato. Dopo il suicidio e la rivolta scoppiata lo scorso 17 febbraio nell’istituto penitenziario cittadino, con il conseguente e immediato cambio di direzione affidato a Franco Pettinelli, il provveditore dell’amministrazione penitenziaria di Lazio, Abruzzo e Molise, Giacinto Siciliano ha disposto la maxi operazione con il personale arrivato dalle tre regioni con l’obiettivo di bonificare il carcere da telefonini e droga. Quello cercavano e quello hanno trovato gli agenti: telefonini e droga. Come riferiscono i rappresentanti sindacali della polizia penitenziaria, infatti, sono stati rinvenuti diversi grammi di droga e, «nascosti negli orifizi anali dei loro proprietari», anche quattro telefonini.
E gli stessi sindacati parlano di «brillante operazione» e di «ventata di novità». Lo ribadisce Giuseppe Di Domizio, segretario provinciale del Sinappe: «Finalmente l’amministrazione penitenziaria sta prendendo sul serio la situazione. La ventata di novità portata dal nuovo provveditore, il dottor Giacinto Siciliano, si fa sentire forte e chiara». E ancora: «Dopo i tragici eventi della rivolta, qualcosa sta cambiando, grazie anche al nuovo direttore, dottor Pettinelli, che conosce bene il carcere di Pescara, e al nuovo comandante della polizia penitenziaria, il primo dirigente Tullio Volpe che sta facendo un ottimo lavoro».
E il blitz di due giorni fa, a detta dei sindacati, ne è la conferma. «L’operazione è stata un successo, nonostante i tentativi di nascondere i telefonini, la polizia è riuscita a scoprirli. Questa perquisizione straordinaria è un’ulteriore risposta alla rivolta recente che ha scosso il carcere. Da anni il Sinappe chiedeva un intervento deciso, e finalmente l’amministrazione penitenziaria ha risposto». Gli fa eco Mauro Nardella, del Sindacato di polizia penitenziaria (Spp): «Magistrale operazione di polizia penitenziaria al carcere di Pescara. Giacinto Siciliano, nuovo numero uno dell'amministrazione penitenziaria interregionale ha preso in mano l'intero settore e lo sta portando a livelli mai raggiunti prima».
E ribadisce: «Il rappresentante massimo della circoscrizione penitenziaria del centro Italia ha preso in mano l'intero settore e lo sta portando a livelli mai raggiunti prima. La sua venuta nel centro Italia carcerario sta mettendo tutti d'accordo sul metodo da lui utilizzato per gestire al meglio gli istituti di pena. Prova ne sono le innumerevoli operazioni di polizia penitenziaria da lui progettate e fatte realizzare e che stanno portando a lusinghieri quanto inaspettati risultati.
L'ultima ha riguardato il carcere di Pescara, con 150 poliziotti provenienti dalle tre regioni inviati da Siciliano per continuare con l'opera di bonifica delle carceri da telefonini e droga. Una perquisizione straordinaria che segue la rivolta dei giorni scorsi e che ha visto l'attivazione di un esodo di detenuti anche questo mai visto prima in Abruzzo». E conclude: «Il neo Provveditore del Lazio, Abruzzo e Molise è l'esempio di come, attraverso una giusta leadership, per una persona si è pronti a mettersi in gioco e a qualunque costo».
©RIPRODUZIONE RISERVATA