Bussi, giallo sui 50 milioni per la bonifica ex Montedison

Saranno spesi per bonificare il sito industriale o la discarica? Avrebbe dovuto chiarirlo il ministro Orlando ma non è venuto

BUSSI SUL TIRINO. Che fine faranno i 50 milioni di euro destinati alla bonifica della ex Montedison di Bussi? Saranno utilizzati per bonificare il sito industriale, ora occupato dalla Solvay che però intende dismetterlo, in modo da permettere un nuovo insediamento produttivo, o verranno impiegati per iniziare la bonifica della adiacente discarica di Tre Monti, nota come la discarica dei veleni, dove la Montedison ha nascosto negli anni migliaia di tonnellate di sostanze tossiche? E' la domanda che ci si pone dopo le voci contrastanti che si rincorrono da qualche giorno. Ieri si attendeva una chiarificazione sull'effettivo impiego dei fondi dal ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, atteso a Pescara per un incontro in prefettura con il sindaco di Bussi Salvatore Lagatta ed altri interlocutori interessati al progetto Bussi, ma Orlando ha dovuto rimandare l'appuntamento per un’improvvisa convocazione del consiglio dei ministri. Ha fatto cenno del problema in un discorso a L'Aquila durante la manifestazione relativa alla festa dell'acqua, ma le sue parole hanno lasciato comunque dei dubbi, pur assicurando la disponibilità della somma. Una cosa è certa che il suo utilizzo, in base al decreto 225/2010 deve essere volto alla soluzione della crisi occupazionale delle zone colpite dal sisma del 2009. La somma è stata destinata alla reindustrializzazione del sito chimico Solvay per salvaguardare un sito industriale di oltre un secolo e rilanciare qui attività produttive ed occupazionali. Nel maggio scorso si era arrivati quasi ad un punto di svolta. C'è stato un accordo di programma al ministero dell'Ambiente per cui la ditta Toto avrebbe dovuto presentare un progetto industriale, entro un mese, a conferma di quanto già annunciato: la costruzione di un cementificio, di una officina di manutenzione di treni, un opificio per la costruzione di strutture prefabbricate in cemento armato ed una centrale per la generazione di energia elettrica. Un progetto che avrebbe avuto come operazione propedeutica la bonifica del sito ex Montedison e zone limitrofe. Tanti mesi sono trascorsi e Toto il progetto lo ha tenuto nel cassetto.

Il sindaco di Bussi. Visto che la Toto spa non ha ancora presentato il progetto, il sindaco Salvatore Lagatta lo scorso 5 settembre lancia un avviso pubblico per attirare nuovi investitori ponendo un termine di 60 giorni con scadenza il 5 novembre prossimo per la presentazione di manifestazioni di interesse. L’iniziativa di Lagatta sta portando frutti. Ci sono già sette istanze di imprese di vari settori merceologici. Lagatta ha cercato di accelerare i tempi, preoccupato che quei fondi possano prendere strade diverse dal fine per il quale erano stati destinati, cioè la bonifica del sito industriale e non solo delle aree limitrofe.

Avvocatura dello Stato. Le dichiarazioni dell'avvocato dello Stato Cristina Gerardis, rese al Tg3 Abruzzo, confermano le preoccupazioni di Lagatta. Gerardis comunica che, essendo ormai svanita la proposta Toto, i 50 milioni sarebbero potuti confluire nella bonifica della discarica Tremonti – cifra peraltro assolutamente non sufficiente per questo scopo – suscitando reazioni da parte degli altri interlocutori. Lagatta risponde che mancando Toto potrebbero esserci altri investitori, come in effetti ci sono.

La Toto Spa. Toto invece conferma di essere l'unica impresa che ha eseguito studi approfonditi sullla idrogeologia del territorio per la costruzione di una cava e per la esecuzione della bonifica nel sito industriale e che non si sente affatto esclusa dall'attuazione del progetto, rilanciando la imprescindibile necessità della bonifica del sito.

Gli ambientalisti. Esulta invece per un possibile storno dei 50 milioni verso la megadiscarica il fronte ambientalista “Bussiciriguarda”, che avrebbe brindato se il ministro Orlando avesse ieri confermato la virata dell'impegno dei fondi, convito che sia prioritario il risanamento ambientale delladiscarica, sebbene si dica solidale con i lavoratori e la popolazione di Bussi. Il movimento ricorda che c’è una denucia alla Commissione Europea per inadempienza nei confronti della direttiva discariche.

Antonio Castricone (Pd). Il parlamentare popolese del Pd annuncia di aver avuto contatti con il ministro Orlando e di essere certo che confermerà nelle immediatamente l'impiego dei 50 milioni di euro previsto dal decreto 225,cioè per la bonifica del sito indutriale.

Gianluca Vacca (M5S). Il parlamentare grillino parla di «farsa» e osserva che «dopo sette anni nessuna bonifica o caratterizzazione è stata fatta nel luogo dei veleni per mancanza di risorse, ma si è parlato solo di un fantomatico piano di reindustrializzazione».

Walter Teti

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