Cacciatore resta ucciso dal suo fucile

4 Gennaio 2013

L’uomo è scivolato in un fosso e dall’arma è partito accidentalmente un colpo che lo ha raggiunto al cuore

VICOLI. Un tragico incidente. Giuliano Morbiducci, 67 anni, ex artigiano del settore calzaturiero in pensione, di Civitanova Marche, è morto ieri mattina a Vicoli dopo essersi sparato accidentalmente un colpo di fucile che lo ha raggiunto al cuore. E' caduto a terra sotto gli occhi increduli del figlio, Quivan, di 38 anni, anche lui cacciatore, che non ha potuto fare niente per salvargli la vita.

I due erano arrivati in contrada Le Pietre, a Vicoli, verso le 5di ieri mattina, con latri cacciatori marchigiani. Non avevano scelto Vicoli a caso: qui il gruppetto di Civitanova arrivava spesso dalle Marche in cerca di selvaggina. Ieri padre e figlio erano in compagnia di altre due appassionati di caccia e quando è partito il colpo mortale mancavano cinque minuti alle 8. In base alla ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Penne, coordinati dal capitano Massimiliano Di Pietro, Morbiducci stava attraversando un fossato quando è scivolato sul terreno, bagnato. D'istinto, nel tentativo di reggersi in piedi , ha appoggiato il suo fucile a terra, un calibro 12 Beretta automatico, per sostenersi, come se fosse un bastone. E' stato proprio in quel momento che dall'arma è partito un colpo dal basso verso l’alto che lo ha centrato al cuore. L’uomo è morto subito e il figlio, che si trovava a circa 30-40 metri di distanza, ha visto tutta la drammatica sequenza. Dopo l'esplosione del colpo ha assistito impotente alla scena del padre che barcollava, cadeva, e spirava sotto i suoi occhi. Da Vicoli è partita la richiesta di soccorso e in contrada Le Pietre sono arrivati il personale del 118 e della Misericordia, ma per il cacciatore marchigiano non c'è stato niente da fare. Nei minuti immediatamente successivi sono stati tanti gli interrogativi su cosa fosse accaduto ma un po' alla volta il quadro si è fatto chiarissimo, anche grazie alla testimonianza dei presenti e agli elementi raccolti dai carabinieri. Insieme al capitano Di Pietro sono scesi nel fossato il brigadiere Domenico Di Domizio e il maresciallo Domenico Dolente, delle stazioni di Civitaquana e Catignano, e lì è stata trovata la cartuccia, vicino al cadavere di Morbiducci, il cui fucile è stato subito sequestrato. E' stato anche accertato che i componenti del gruppo erano tutti in possesso di licenza di caccia. Quando la famiglia dell'ex artigiano è stata informata dell'accaduto, a Vicoli si sono precipitate anche la moglie dell'uomo e la figlia, e nella tarda mattinata, conclusi tutti gli accertamenti, la salma è stata restituita ai familiari per il trasferimento a Civitanova Marche.

Seppure si sia trattato di una terribile fatalità, colpisce la frequenza degli incidenti di caccia nel Pescarese, almeno nell'ultimo periodo. A fine novembre un'altra persona è morta accidentalmente nel corso di una battuta al cinghiale che si stava svolgendo in località Le Lame di Pescosansonesco. Giovanni Silvestri, 56 anni, di Cugnoli, è stato raggiunto alla gamba da un colpo di pistola sparato da un 25enne che si trovava con lui. E' deceduto per shock emorragico durante il trasporto all'ospedale di Pescara, in elicottero. Una ventina di giorni prima un uomo di 54 anni di Montesilvano è stato ferito alla gamba da un altro cacciatore in località Fonte Lupo di Cepagatti. L'esplosione c'è stata nel momento in cui è stata avvistata la lepre, ma l'obiettivo era evidentemente sbagliato. E' stato più fortunato degli altri, perché il colpo non lo ha ucciso.

Flavia Buccilli

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