Calcio, Jaconi come Van Gaal ma con 18 anni di anticipo: conquistò la B con il pararigori / Il video
Allenava il Castel di Sangro e a Foggia si giocava l’ultimo atto dei play off di C1 con l’Ascoli. Al 120' fuori il portiere titolare De Juliis, per mettere dentro la riserva Spinosa e andò bene, proprio come per l’Olanda con Krul
Sarà stata anche una genialata quella di Luis van Gaal, quando durante Olanda-Costa Rica, sabato sera ha cambiato il portiere prima dei calci di rigore. Bravo e fortunato: è stato proprio l’estremo difensore Krul a parare i penalty decisivi che hanno portato gli Oranje in semifinale ai Mondiali. Ma il tecnico olandese non ha il marchio del copyrigh sulla mossa. A distanza di 18 anni, infatti, ha copiato Osvaldo Jaconi, l’allenatore del Castel di Sangro dei miracoli. E’ stato lui, nel 1996, il primo a cambiare il portiere prima dei calci di rigore. E anche allora la mossa è stata premiata dalla vittoria. Era la finale play off per la serie B, il 22 giugno allo stadio Zaccheria di Foggia. Ascoli e Castel di Sangro in campo che si giocavano la promozione. 0-0 al 90’ e 0-0 al 120’, ma poco prima che l’arbitro fischiasse la fine dei tempi supplementari ecco la sostituzione che non ti aspetti: fuori il portiere Roberto De Juliis e dentro Pietro Spinosa, 33 anni, il secondo che in quella stagione non aveva giocato nemmeno un minuto. Abile e fortunato Osvaldo Jaconi: perché i calci di rigore andarono a oltranza (errori di Bonomi e Mirabelli), poi dal dischetto calciò l’ascolano Milana e Spinosa deviò, scatenando la festa del Castel di Sangro promosso per la prima volta in serie B. Sabato sera a molti è sembrato di rivivere quel pomeriggio di caldo afoso. I protagonisti erano entrambi davanti al televisore e hanno sorriso quando hanno visto Krul entrare in campo.
Oggi Osvaldo Jaconi ha 67 anni e vive a Civitanova Marche. In bacheca ci sono nove promozioni in panchina, è il tecnico più vincente. Nell’ultima stagione ha guidato, fino a dicembre la Civitanovese (serie D). Ma non ha intenzione di abdicare. “Morirò sul campo…” dice sorridendo. La mossa di van Gaal l’ha fatto tornare indietro di 18 anni. “Ero davanti alla televisione, e il pensiero è tornato a quel pomeriggio allo Zaccheria. Sorridevo quando ho visto la sostituzione. Se van Gaal ha fatto quella mossa vuol dire che l’aveva preparata. Magari avrà visto Krul più reattivo in allenamento. Anch’io ci avevo pensato prima. E avevo visto che Piero Spinosa era più pronto e reattivo nel respingere i tiri dal dischetto. Sia Jaconi che van Gaal sono stati fortunati: prima di tutto perché è andata bene e poi perché sono riusciti a fare quella sostituzione. Magari con un infortunio il piano sarebbe saltato”.
Aveva detto qualcosa ai diretti interessati? “Assolutamente no, invece ho letto che van Gaal l’aveva accennato a Krul. Avevo detto qualcosa al presidente, ma agli altri no”.
E come andò? “Quando cominciò il secondo tempo supplementari mi girai in panchina verso Spinosa e gli dissi: “Piero, se andiamo ai rigori, li pari tu”. Dopo qualche minuto mi rigiro e lo trovo ancora lì. E gliel’ho ridetto, la prima volta pensava che io scherzassi. Andò a scaldarsi in fondo al campo, dietro ai carabinieri, per non farsi vedere da De Juliis”.
E arrivò il momento fatidico. “De Juliis stava rinviando il pallone, vede la sostituzione e ci rimane di sasso. Ha fatto settanta metri per venire in panchina che ne ha dette di tutti i colori piangendo. Arriva da me ed era in lacrime. Lo prendo e gli dico: “L’anno prossimo vuoi giocare in B? E allora fammi fare…”. Fortuna che tutto andò per il verso giusto. Anche l’anno prima, nella finale play off per la C1 ad Ascoli, contro il Fano avevo saluto i ragazzi nel sottopassaggio dicendo: “Ci rivediamo in C1”. Sono orgoglioso perché quella che viene definita una genialata oggi io l’avevo fatta 18 anni fa, praticamente la preistoria del calcio. Oggi con Internet e i mezzi tecnologici è diverso. Ma io avevo fatto solo il mio mestiere, valutando gli allenamenti e il rendimento dei ragazzi.
Eccolo Piero Spinosa. Oggi ha 51 anni ed è preparatore dei portieri, nell’ultima stagione è stato di nuovo a Livorno con Mimmo Di Carlo. Sabato sera è rientrato a casa proprio durante i supplementari di Olanda-Costa Rica e si è messo davanti alla tv. Quando ha visto il secondo portiere dell’Olanda iniziare il riscaldamento ha rivissuto anche lui la favola del 22 giugno del 1996. E ieri è stato subissato di telefonate. “Mi chiamano tutti, normale dopo quello che è accaduto ieri sera. Su Facebook sono stato inondato di messaggi. Quando ho visto entrare Krul ho rivisto il mio film ed ero sicuro che sarebbe stato decisivo”. Sì, ma quel giorno a Foggia… “Avevo 33 anni e non avevo mai giocato in quella stagione. Ero il secondo di De Julliis e il suo allenatore. Eravamo al secondo tempo supplementare, il mister si è girato verso di me: “Piero, ci vuoi portare in B?”. “Sì, che cosa devo fare?”, gli risposi. E lui: “Entri tu”. Ho pensato stesse scherzando. Dopo qualche minuto si rigira e me lo ridice di nuovo. Solo la seconda volta lo presi sul serio. E così mi sono andato a riscaldare. Mi sono messo nei panni di De Juliis, ero dispiaciuto per lui. Ma per non farmi vedere, mi sono nascosto dietro la panchina dell’Ascoli, dietro ai carabinieri. Poi, sono entrato. Lì per lì, ti passano mille pensieri per la testa nel giro di pochi secondi. Pensavo a Jaconi, si stava prendendo una grande responsabilità. Se non fossimo andati in B l’avrebbero massacrato. E Roberto era arrabbiato con Jaconi mentre tornava in panchina”.
Certo, ma nell’ultimo allenamento prima di partire per Foggia che cosa è accaduto? “Che parai otto rigori su dieci. E poi a fine allenamento Jaconi ci convocò in mezzo al campo e ci disse: “Sabato farò solo due cambi, il terzo me lo tengo per la fine”. Ma nessuno ha pensato al portiere”.
E, invece, ecco Spinosa tra i pali. “I primi due-tre tiri dal dischetto nemmeno li sfioro, sempre spiazzato. Ma ero sereno, sapevo che qualcosa di buono l’avrei fatto. Poi, ho visto Milana: da come è partito sulla palla ho capito che l’avrebbe messa alla mia destra. Ed è andata bene. Mia moglie era in tribuna, era partita la mattina presto da Fano: piangeva. Questa mattina (ieri, ndr) mi ha fatto vedere il biglietto di quella partita, lo conservava ancora dopo 18 anni”.
@Roccocoletti1