Cocaina e manganelli alla partita scattano Daspo per quattro ultras

Dopo il match Pescara-Spal, identificati i tifosi pescaresi con mazze, pietre e droga nelle tasche Firmato il divieto di avvicinamento ai luoghi sportivi per almeno un anno: sono tutti giovanissimi
PESCARA. Mazze in mano, pietre nelle tasche e volto coperto, pronti a scatenare il caos dopo la partita di sabato scorso tra Pescara e Spal (1-1) che si è giocata allo stadio Adriatico. Della ventina di tifosi che avevano presidiato piazza Alcyone, per quattro di loro ieri il questore di Pescara Carlo Solimene ha emesso quattro Daspo, cioè il divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive in cui partecipa la tifoseria ultras del Pescara. I quattro ultras identificati dalla Digos sono tutti pescaresi e giovanissimi: il più giovane ha 18 anni, poi c’è un ragazzo di 21 anni, uno di 22 e 25 anni. I quattro tifosi sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Pescara per il reato di travisamento in luogo pubblico e per quello di possesso di strumenti atti ad offendere commessi in occasione di una manifestazione sportiva e contestualmente sottoposti a Daspo del questore, con divieto di assistere alle partite per un periodo variabile da uno a due anni. Per uno dei quattro giovani è poi stato prescritto l’obbligo di presentarsi in questura in occasione delle partite del Pescara Calcio.
Al termine della partita della scorsa settimana, poco dopo le 20, una ventina di ultras del Pescara si sono radunati a piazza Alcyone, vicino allo stadio, una delle vie su cui sarebbero dovuti passare gli autobus con a bordo i tifosi della Spal e quelli delle due squadre in campo. La maggior parte dei tifosi aveva il volto coperto ed era armato di bastoni. Immediato l’arrivo della polizia, già nelle vicinanze dello stadio poiché impegnata nel servizio di ordine pubblico predisposto per la partita. All’arrivo dei poliziotti, è iniziata la fuga dei tifosi che hanno abbandonato a terra le spranghe e un manganello telescopico. Alcuni dei tifosi sono stati fermati e identificati dalla polizia: avevano il volto coperto, cinture e sassi nelle tasche dei pantaloni. Oltre alla perquisizione personale e al sequestro delle mazze, un giovane è stato trovato anche con due dosi di cocaina addosso.
Sabato scorso è arrivato il conto anche per i tifosi ritenuti responsabili delle violenze accadute lo scorso 21 aprile: Daspo e denunce per 11 tifosi. I fatti risalgono alla partita all’Adriatico tra Pescara e Ancona, quando un centinaio di ultras biancazzurri armati di mazze, cinte e bottiglie scatenarono il putiferio in viale Marconi, attaccando due minivan. Poi, dopo la partita persa per 2-0 dai padroni di casa, ci furono violenti tafferugli tra le due tifoserie e il bilancio finale fu di 8 feriti. Il più grave fu un funzionario di polizia che, ferito alla mandibola, riportò 21 giorni di prognosi, ma riportarono ferite anche un sovrintendente, tre finanzieri, un commerciante colpito da un sasso, uno steward e un tifoso dorico.