Lavori in centro, Pettinari: “Sul collaudo il Comune tace”. La replica di Pastore: “Tutto in regola”

13 Gennaio 2025

Duro botta e risposta tra il consigliere comunale civico di opposizione e il consigliere con delega ai lavori pubblici

PESCARA. Fine settimana di fuoco tra il consigliere comunale civico Domenico Pettinari e il consigliere con delega ai lavori pubblici Massimo Pastore. Oggetto del duro botta e risposta è stato il corretto svolgimento dei lavori svolti dal Comune nelle aree di corso Umberto e piazza Sacro Cuore.

L’accusa di Pettinari, partita dall’ultima delle consuete conferenze del sabato mattina, lo scorso 11 gennaio, è quella di aver reso fruibile al pubblico un’opera ancora priva di collaudo e di cui non si conosce la validità del certificato di ultimazione dei lavori; accusa a cui il consigliere Massimo Pastore ha risposto tempestivamente, evidenziando la correttezza dei lavori citati e precisando che, soprattutto in merito alle fontane di Sacro Cuore, non è previsto il collaudo statico ma si parla invece di collaudo tecnico-amministrativo: “Il Rup ha precisato che per quanto riguarda la fruizione delle aree, sono state rispettate le previsioni del D.p.r. 207 del 2010. Insomma, è tutto in regola”, ha spiegato Pastore, affermando in chiusura di conoscere bene “il modus operandi di alcuni e sappiamo che c’è chi punta a creare confusione, sparando sentenze senza però conoscere le procedure”.

Quella che sembrava essere una discussione chiusa si è invece riaperta energicamente nella giornata di ieri, 12 gennaio, con nuove puntualizzazioni alla replica di Pastore, che Pettinari definisce un ‘risponditore automatico’: “Nulla dice sul perché di un’inaugurazione ad ottobre, non solo senza il collaudo ma in assenza, addirittura, del Certificato di ultimazione dei lavori. E nulla dice l’amministrazione sulla validità del Certificato, che riporta una serie di prescrizioni da compiersi entro i 15 giorni dall’emissione: l’ufficio tecnico nella sua risposta ci dice che alcuni lavori oggetto della prescrizione al 31.12.2024 non sarebbero stati ultimati, dunque il Certificato sarebbe decaduto”. 

Rispettando la puntualità del primo confronto, alle dure affermazioni di Pettinari ha fatto seguito, celermente, la replica di Pastore, che ha così spiegato: “Se sussistono le condizioni di sicurezza e un verbale di presa in consegna parziale anticipata, un’opera pubblica può essere messa a disposizione della città anche in assenza del certificato di ultimazione lavori e senza collaudo. È prassi arrivare alla scadenza dei termini di consegna del collaudo, proprio perché l’amministrazione comunale può valutare l'intervento realizzato e l'impresa, in questo lasso di tempo, resta responsabile dell'opera. Per questo si tende ad aspettare i 6 mesi di tempo a disposizione per la consegna del collaudo”.

Per Pettinari il Comune si arrampica sui vetri, lasciando un interrogativo inevaso: “Siamo arrivati alla fiera dell’assurdo, con un’amministrazione comunale che vorrebbe far passare il concetto che le zone interessate ai lavori potrebbero aprirsi al pubblico in assenza del Certificato di ultimazione dei lavori, quando la parola stessa spiega che è l’atto indispensabile per certificarne la fine”, ha affermato il consigliere civico, che nel chiudere il suo intervento ha sottolineato la gravità, a suo dire, di un’amministrazione che “continua a non rispondere alla domanda specifica che abbiamo posto sulla validità del certificato di ultimazione dei lavori, cioè se sia decaduto a seguito della mancata effettuazione dei lavori come da prescrizione o se sia ancora valido”.

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